Quali sono i 10 dischi che porteresti con te su un’isola deserta?
Rivolgiamo la domanda, da sempre grande classico di tutti i “‘musicofili’, ai personaggi, artisti ma anche preziosi addetti ai lavori, che più apprezziamo in ambito musicale (e non solo).
Odette Di Maio è indissolubilmente legata al nome dei Soon, la band milanese che negli anni ’90 ha dispensato guitar-pop e due dischi di pregevole fattura. Allo scioglimento della band, Odette non resta con le mani in mano e avvia una serie di collaborazioni: con l’artista austriaco Parov Stelar con un pezzo scritto e interpretato per l’album “Seven and storm”, con il tedesco Schiller (album “Atemlos”), con il parigino Lorbi e l’americano Ben Slavin.
Da qualche anno è la protagonista del duo Miss O insieme al compositore e produttore belga Jan De Block, con cui ha scritto e pubblicato l’album “Infection” e diversi EP.
Il 17 maggio è prevista l’uscita del suo nuovo lavoro come solista, “Infinity pool”, co-scritto e co-prodotto con Jan De Block e pubblicato dalla etichetta belga Addictive Noise Records. Mentre attendiamo questo suo lavoro, abbiamo raggiunto Odette per farci raccontare quali sono i famosi 10 dischi che vorrebbe con se sull’isola deserta…
Aimee Mann – Lost in Space
Aimee Mann è un’artista che sento molto vicina per le sue canzoni malinconiche e allo stesso tempo leggere. Non ha una voce strepitosa ma sempre in equilibrio tra il buon gusto e un forte richiamo melodico. Questo è uno dei suoi migliori album secondo me, insieme ad alcuni pezzi della colonna sonora di “Magnolia” con cui aveva anche vinto l’Oscar.
Radiohead – OK Computer
Un album capolavoro, che mi ricorda appieno i tempi dei Soon e tutta l’eccitazione della musica inglese degli anni ’90. Questo è solo uno degli album che ho consumato all’epoca, ma mi sembra il più rappresentativo!
Ludovico Einaudi – Divenire
Ultimamente mi sono molto avvicinata a ritmi e frequenze più tranquille e questo album di Einaudi lo trovo particolarmente bello, non mi stanca mai. Meraviglioso per godersi i tramonti sulla mia isola deserta o farmi cullare nella notte.
Un album di musiche per meditazione (artisti vari)
Non potrei dimenticare a casa un album compilation per le mie pratiche più spirituali! Avrei così tanto tempo a disposizione per meditare e farmi dei viaggi ultraterreni, sai che spasso! Sarebbe bello un mix degli artisti che trovo più bravi per questo tipo di musiche (Jai Uttal, Sheila Chandra, Snatam Kaur, Deva Pramal, Tom Kenyon…).
Suzanne Vega – Solitude standing
Un must nella mia collezione, l’artista che all’inizio del mio percorso musicale mi ha ispirato di più, per sonorità , stile di songwriting e melodie. Conosco ancora a memoria ogni singola parola di quell’album, non mi capita più di imparare così bene canzoni con quell’intensità !
Fleetwood Mac – The Best of Fleetwood Mac
Un album divertente, con una sonorità e produzione ancora attuali dopo 40 anni! Contiene capolavori del pop come “Dreams” e “You can go your own way”, un’ottimo pretesto per cantare a squarciagola sulla mia isoletta!
The Cure – Disintegration
Ci saranno momenti anche bui per l’anima sull’isola, ecco, i Cure sono perfetti per quel tipo di mood, no? Quest’album, l’ho adorato per anni, non potrei non portarlo.
Daughter – If You Leave
Canzoni lievi, un po’ cupe e senza tempo, sarebbe l’occasione ottima per imparare a suonarle con tanto tempo a disposizione! La voce di Elena Tonra è perfetta nella sua essenzialità e “Shallow” è meravigliosa!
Depeche Mode – The singles
Ecco una band che ho amato sempre un po’ di sfuggita, senza tanta dedizione, ma quando ho scoperto questo album mi sono accorta di quanti dei loro grandi singoli mi fossero entrati sotto pelle senza che me ne accorgessi, è un album che mi da’ sempre forza e voglia di ballare!
Pearl Jam – Ten
Rappresenta il mio periodo di vita a Seattle nell’era grunge! Importante tappa della mia crescita e grandissimo album! Non scelgo i Nirvana ma scelgo loro, tra tutti, con la forza trascinante del loro rock ruvido.
Per le giornate che richiedono più motivazione e sforzi sull’isola!