La coppia (nell vita e in musica) Kim Weldin e Jarod Weldin ritorna, per la terza volta, a dispensare magie dream-pop. La terza fatica dei Tape Waves si chiama “Distant Light” e segue i pregevoli “Let You Go” (2014) e “Here To Fade” (2016).

Come già  nelle fatiche precedenti, l’atmosfera agrodolce dei brani del duo del South Carolina è capace di catturare completamente la nostra attenzione. Eterei qual tanto che basta, capaci di essere semplici e diretti senza però risultare banali, Kim e Jarod hanno trovato una formula che altre band hanno sperimentato, basti pensare, ad esempio, ai Real Estate, eppure fanno tutto in modo così delicato che ci si lascia andare completamente, quasi intorpiditi e rilassati, in uno stato di magnifica beatitudine.

I toni preferiti sono ovviamente quelli bassi, quelli in cui le chitarre disegnano morbide trame (“Distant Light”, “Daisy” o “Pale Moon”) e la voce di Kim ci arriva quasi da lontano, ma anche quando la batteria si fa un po’ più veloce (“Sudden Fiction”) non crediate che la dolcezza venga meno, tutt’altro. Piacevolissima l’escursione in un jangle-pop venato dream-pop di “Shimmer” e semplicemente toccante la fragilità  pop di un brano come “Half There” che ci lascia davvero con la pelle d’oca.

Ascolto più che consigliato ora che l’estate si sta avvicinando. Lasciatevi cullare, andando alla deriva…