Due proiettili guitar-pop e due centri perfetti. Questo è il tabellino di marcia degli Spunsugar di Malmö.
Il terzetto svedese in agosto ha piazzato l’intensa “I Shouldn’t Care”, con la sua atmosfera cupa e le sue rabbiose esplosioni chitarristiche, ora ecco “Native Tongue” e ancora la sensazione è di trovarsi davanti a qualcosa dallo splendido futuro.
Due minuti, non di più, per un brano che guarda agli anni ’90, con le sue chitarre sature. Incedere solido e animo shoegaze. Meno brutale rispetto al brano precedente, ma con un gusto melodico che entra subito in testa.
Photo credits: Maja Strömberg