Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità un universo musicale sommerso. Vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…
Il 22 Febbraio 2019 usciva “sway”, il singolo che apriva il sipario su una delle band più promettenti e interessanti della Britannia intera: gli swim school.
Edimburgo la conosciamo per il forte e freddo vento che per tutto l’anno soffia sul castello e sui sette colli su cui è edificata. Non è quindi un caso che Alice Johnson inizia il cammino della sua band guardando al passato “Go back to those time the sun was above us” per poi restare nel piacevole calore dell’estate nel ritornello “…holding on, summer days it’s not over with you“.
Il primo passo ci indica in quale direzione si vuol muovere la band e appare chiaro che Alice & Co. si posizionano in quello spazio che per comodità viene indicato come indie-pop. Vengono influenzati da band come Cure, Slowdive, Foals e Wolf Alice. “Sway” ricorda nell’insieme e nella voce di Alice una band molto apprezzata alcuni decenni fa, i Sundays, la band di Bristol che ebbe un più che discreto successo negli anni novanta con alcuni singoli passati alla storia (“Here’s Where the Story Ends” e Summertime” tra tutti).
Quattro mesi dopo, precisamente nel primo giorno dell’estate 2019, esce il secondo singolo “take you there”. La band conferma l’ottimo debutto con un pezzo ottimamente prodotto, suoni puliti, la solita indole pop con una propensione al dream. Ottima anche la base ritmica basso-batteria.
Il testo riguarda il portare qualcuno in un posto migliore, sia mentale che fisico.
I primi due brani degli swim school sembrano due amanti che tenendosi per mano ascendono in cielo.
Le foglie sono ormai quasi tutte cadute in Novembre e il vento a Edimburgo taglia la pelle come un coltello affilato. E affilate sono le chitarre di “too young to know”
Il quarto singolo della band, uscito nel febbraio del 2020 conferma la solida capacità compositiva della band.
I quattro brani, una versione remixata (HYYTS) di “how it should be” e l’inedito “friday night” sono pubblicati nella raccolta “volume one” disponibile sulla loro pagina di bandcamp.
E’ di questi giorni l’uscita del loro primo EP e “making sense of it all” non delude le aspettative.
Subito la opener “let me inside your head” ci fa capire che la band non è un bastimento lento e pesante ma una piuttosto un Clipper capace di fendere le onde in piena velocità : il ritmo iniziale, i suoni sfuocati, il cantato quasi slacker di Alice non sono che il preludio ad un cambio di ritmo, un ritmo ballabilissimo ma con quell’aroma malinconico che colpisce i nostri già deboli sensi.
Esiste anche la versione acustica del brano:
Il gruppo si sta evolvendo, i ritmi dettati dalla sezione ritmica si fanno più sostenuti, i suoni trovano soluzioni elettroniche anche se le chitarre rimangono protagoniste in un combo che mantiene alta l’asticella dello status di guitar-band.
“Anyway”, fresca e generosa precede “every you wanted”, il brano più introverso che ha nell’ultimo minuto una svolta davvero insospettabile.
Il disco si chiude con altri due brani ritmati, “see red” e la conclusiva “outside” con la chitarra a marchiare il brano con un riff indovinatissimo.
Continua quindi a sorprenderci con ottima musica, questa band scozzese ci sa proprio fare. Segnamoci il loro nome nel nostro taccuino, ne sentiremo delle belle!