Torna Bobby Wratten (The Field Mice, Trembling Blue Stars) dopo “Slow Changes” e “Fragments Of A Former Moon” del 2015 e collabora ancora con Ian Catt, coinvolgendo anche Anne Mari Davies e Michael Hiscock, Harvey Brown e Beth Arzy nell’ultima uscita a nome Lightning In A Twilight Hour. Un disco di emozioni soffuse, che cammina sulle orme di Galaxie 500, Mazzy Star, con qualcosa dei Low e degli Spain nella grana delle chitarre, nelle voci di Wratten, Davies e Arzy che creano atmosfere sognanti e dinamiche, tra shoegaze e psichedelia.
E’ “Lincoln Green” ad aprire le danze, col suo passo lento e aggraziato introduzione perfetta al nuovo mondo dei LIATH dove ogni dettaglio è curato alla perfezione, l’arrangiamento ipnotico di “Delphinium” ad esempio o la batteria e gli archi di “Leaf Fall Is Over” brano vulnerabile e prezioso sul crescere, l’invecchiare, sulla fine che arriva sempre troppo presto. Armonia, malinconia, delicatezza, di questo è fatta la musica di Wratten, Davies, Hiscock, Brown e Arzy che arriva a toccare territori psych folk in “Perfumed Meadows Of May Snow”, nella flautata “In Sacred Groves Of Hawthorn” e in “White, Upon Your Grave” con le chitarre suonate come fossero mandolini.
Dolci odi al cinema (“The Cinematographer As Painter” che non sfigurerebbe in una colonna sonora come “Natural Light” e il suo piano del resto) esperimenti con il dub pop decisamente convincenti (“Her Own Refrain” che è un po’ una “The Death Of Silence” dall’anima delicata ma altrettanto avventurosa) la sonorità diamantina di “Slow Motion Spirits” con Hiscock al basso e Davies alla voce, la carezza della buonanotte affidata a “Don’t Let The Times Define You” con il pianoforte e le chitarre acustiche fanno di “Overwintering” un album ancora più melodico, coeso e maturo del precedente. Undici brani in cui è bello girovagare, persino perdersi, felici di non ritrovare la strada di casa.
Credit Foto: Beth Arzy