La “nuova vita” dei Whimsical raggiunge una vetta importante e significativa con la pubblicazione di “Melt“. Krissy Vanderwoude e Neil Burkdoll, dopo il ritorno in pista datato 2015 (la band si era precedentemente sciolta nel 2005), realizzano, con il successore di “Bright Smiles & Broken Hearts” (2019), il loro album più bello e completo, quello in cui tutti i tasselli della loro musica trovano la perfetta collocazione, rendendo il disco “un must” non solo per gli amanti dello shoegaze. Per parlare della nuova uscita, Krissy e Neil non hanno esitato a rispondere, in modo molto approfondito, alle nostre domande.

(L’intervista nella sua forma originale è stata pubblicata su Rockerilla di giugno 2022, n ° 502)

Ciao ragazzi, come state? Da dove state scrivendo?
Neil: Ciao Riccardo, qui tutto bene, è un piacere scriverti.   Attualmente sono a Sanford, in Florida.
Krissy: Ciao Ricky! Grazie mille per questa opportunità .   Molto apprezzata. Ti sto scrivendo da Dyer nell’Indiana.

Ho letto le prime recensioni: sono tutte molto positive. Immagino che siate molto felici o leggere le recensioni è una cosa che forse non vi interessa più?
K: Siamo estremamente felici delle recensioni positive! Non credo che ci stancheremo mai di sentire quanto la gente apprezzi la nostra musica.   Lo usiamo come uno sbocco creativo e fonte d’ispirazione per noi stessi, prima di tutto, ma è sempre così bello sapere che la nostra musica entra in sintonia con altre persone e che vi connettono.   è stato stimolante ricevere un tale riconoscimento e un feedback positivo, specialmente dopo aver lavorato su questo album per oltre due anni.   Il giorno dell’uscita dell’album è stato come essere a Natale per noi e ti assicuro che è stato difficile aspettare pazientemente la pubblicazione una volta che l’album era stato completato, ma, è valsa davvero la pena aspettare.   Tutti i bellissimi feedback sono come nuovi regali da aprire ogni mattina e non ci stancheremo mai di questo!

Sarò sincero, ho sempre apprezzato i Whimsical, ma nei dischi precedenti c’era sempre qualcosa, qualche piccolo dettaglio, che non mi convinceva pienamente. Al contrario, in questo nuovo album penso che abbiate davvero raggiunto la perfezione: il suono è magicamente in equilibrio tra indie rock e shoegaze e tutto (voce, chitarre, melodie) è perfetto. Pensate di aver fatto un definitivo salto di qualità  con questo album?
N: Non sono sicuro, ad essere onesto. Penso che la produzione sia migliore questa volta, dato che alcuni dei nostri album precedenti hanno sofferto della nostra mancanza di esperienza in studio o della mancanza di attrezzature. Non penso di essere mai completamente soddisfatto dei miei mix, ma ad un certo punto devo lasciarli andare. Sicuramente sono sicuro che miglioriamo album dopo album, mentre espandiamo anche i nostri confini musicali.   Proviamo sempre cose nuove in ogni disco, ma sappiamo anche che qualsiasi cosa facciamo, alla fine, suonerà  sempre come Whimsical. In ogni caso, siamo felici che tu stia apprezzando “Melt” in tutta la sua interezza questa volta.
K: Rispetto molto questo tuo feedback così sincero e mi rende felice sapere che questa volta il tuo giudizio è pienamente positivo. Apprezzo che tu stia ancora dando una possibilità  alla nostra musica, anche se non ti abbiamo convinto del tutto con gli album precedenti.   Sono contenta che ti avevamo comunque colpito almeno un po’, giusto per mantenere il tuo interesse e farti tornare adesso e quindi siamo entusiasti di sapere che stia apprezzando il nuovo disco. è sicuramente anche il mio album preferito fino ad oggi. Per riprendere un po’ quello che Neil ha detto prima, penso che siamo davvero cresciuti nella nostra volontà  di provare cose nuove e spingere ancora più in là  i confini creativi.   Non abbiamo paura di colorare fuori dalle linee e di aprire ancora un po’ le nostre ali musicali.   Speriamo sempre che la gente ami quello che facciamo, ma per noi è importante essere soddisfatti di quello che abbiamo creato insieme.

Cosa significa ricominciare il viaggio di una band dopo così tanti anni? Ci sono, per esempio, alcuni errori che non volete più ripetere o il passato vi ha insegnato qualcosa di importante?
N: Non penso che abbiamo imparato da qualche errore del passato quanto piuttosto abbiamo imparato nuovi modi per andare avanti. Da quando ci siamo riformati intorno al 2015 come duo, abbiamo semplificato il nostro processo di scrittura delle canzoni e il processo di registrazione.   Non dobbiamo provare settimanalmente come band per gli spettacoli dal vivo, come abbiamo fatto originariamente per i nostri primi due album e questo ha fatto sì che lavorassimo costantemente su nuova musica e non ci preoccupassimo del passato. Ora, quando scrivo la musica per una nuova canzone, il processo di scrittura e di registrazione sono una cosa sola e questo mi ha dato il tempo di modificare i suoni proprio mentre vado avanti, senza che ci saranno sorprese in seguito.
K: A volte mi sembra tutto così surreale quando rifletto sulla nostra storia e la paragono a dove siamo ora. Prima che Neil scoprisse le registrazioni perdute di “Sleep to Dream” (album iniziato nel 2004, ma mai finito), non avrei mai pensato che avrei fatto di nuovo musica. Dopo che i Whimsical si sono sciolti e Neil si è trasferito nel 2006, ho sentito veramente che quel capitolo era chiuso: era una cosa del passato. Mai avrei immaginato che Neil ed io ci saremmo riuniti di nuovo come Whimsical e avremmo iniziato a scrivere musica. Sarò per sempre grata a Neil di aver fatto ripartire tutto questo e ora non posso immaginare la mia vita senza questo progetto. Ritrovate le registrazioni perdute per l’album “Sleep to Dream”, abbiamo deciso di finirlo e pubblicarlo nel 2017, trovando un modo per farlo mentre vivevamo ai lati opposti degli Stati Uniti.   Neil mi ha aiutata ad allestire un home studio in modo da poter lavorare insieme a distanza.   All’inizio mi sentivo molto intimidita, dato che non avevo mai fatto niente del genere prima, ma poi ho finito per amare il fatto di avere la possibilità  di registrare le mie voci. Preferisco molto di più il nostro processo di scrittura e registrazione ora, rispetto a come lo facevamo in passato. Il fatto che entrambi abbiamo i nostri home studio permette un processo creativo molto più rilassato e ci dà  la possibilità  di sperimentare di più.

Inizierei ad addentrarmi nel nuovo disco partendo dalla Shelflife Records. Questa è un’etichetta che amo, immagino sia una bella soddisfazione per voi pubblicare il disco anche con loro….
K: Sì, Shelflife è un ottimo partner e siamo molto felici che abbiano lavorato con noi per l’uscita di “Melt”.   Inizialmente eravamo in trattative con loro per la pubblicazione del nostro precedente album, “Bright Smiles & Broken Hearts”, ma non funzionò in quel momento. Quando è arrivato il momento di sentire le etichette, questa volta, la Shelflife è stata la prima che abbiamo contattato. Fortunatamente per noi, era interessato a lavorare con noi e l’intera esperienza ha superato le nostre aspettative. Ed è un ragazzo meraviglioso, che ci sostiene molto e vuole sinceramente che le band della sua etichetta siano felici. Questo è stato evidente e siamo stati trattati con il massimo rispetto durante l’intero processo. Ha davvero fissato un alto livello per come un’etichetta dovrebbe trattare le band e noi siamo onorati di essere parte della famiglia Shelflife.
“Gravit” sembra “una canzone nella canzone“: siete riusciti molto bene a gestire i cambiamenti di umore e di emozioni all’interno di una singola traccia. Continuo a pensare che sia forse il brano più “elaborato” dell’album, cosa ne pensi?
N: “Gravity” è una delle nostre rare canzoni che non segue una struttura tradizionale. Mi piace farlo ogni tanto, per cambiare le cose nel mio songwriting. La prima metà  di “Gravity” è abbastanza standard, in quanto sono solo versi e ritornelli, poi la canzone si sposta in un territorio quasi psichedelico nel mezzo, per finire su un tono molto minimalista e cupo. Non sono sicuro del perchè l’ho fatto, ma ho pensato che servisse a mantenere la canzone interessante e che avrebbe coinvolto maggiormente l’ascoltatore. Deve aver funzionato, perchè “Gravity” è stata la canzone che ha colpito maggiormente Ed della Shelflife, spingendolo a pubblicare “Melt”.

“Melting Hearts” mi lascia senza parole. Melodicamente parlando, la trovo probabilmente una delle vostre migliori tracce di sempre! Come è nato il brano?
N: Grazie e sono felice che ti piaccia. Questa è stata la canzone più difficile da mixare e ancora non credo di averla fatta bene, alla fine.   “Melting Hearts”, come la maggior parte dei miei brani, è partita con una chitarra acustica e una volta trovati i riff della strofa e del ritornello, ho trasferito le idee in Pro Tools e ho iniziato ad aggiungere strati di suono finchè tutto ha iniziato ad avere senso. Cerco sempre di avere qualche canzone più leggera che si tenga in sospensione e “Melting Hearts” è sicuramente una di quelle. Tutti i nostri album hanno bisogno di avere alcune canzoni più veloci e distorte così come canzoni più pulite e leggere, in modo da rendere i nostri album completi.   Non saremmo certo felici se pubblicassimo un album che abbracciasse un solo un unico stile.

In “Take All Of Me” sento un basso che mi ricorda i Cure…pensate che, almeno in questa canzone, i Cure siano stati un’influenza?
N: I Cure sono un’enorme influenza su tutte le nostre canzoni in qualche modo, ad essere onesti.   Quasi tutto quello che ho imparato sul songwriting viene da Robert Smith e non ho problemi a dirlo.   Ho sentito altre persone dire che il basso in “Take All of Me” suona come i Cure, ma se devo essere sincero, sento solo una linea di basso dei Blink 182 e questo mi fa decisamente ridere.

Che grande tuffo negli anni ’90 in “Crash and Burn”. Penso che Billy Corgan sarebbe felice di scrivere di nuovo una canzone così, ma forse non ne è più capace. Sai che in questa canzone sento anche l’influenza degli Sugar di Bob Moud?
N: Sì, c’è sicuramente un’influenza dei primi Pumpkins, ma la batteria è stata anche influenzata dalla canzone “In Love” dei Ringo Deathstarr. Sono sicuro che quel loro brano è stato a sua volta influenzato dai suoni Jimmy Chamberlin, quindi tutto ha un senso. Non ho mai pensato agli Sugar mentre scrivevo questa canzone, ma sono un grande fan di Bob da quando e ho ascoltato gli album degli Sugar tantissime volte, quindi non mi sorprenderebbe se quel sound si fosse insinuato nel mio subconscio.

Posso dirvi che nel finale di “Searching”, la voce di Krissy mi sembra quella di una sirena? Rimango incantato, con la pelle d’oca. è una delle parti più belle dell’album. Anche a voi piace particolarmente?
N: Si, in realtà  amo l’intera canzone e penso che sia la mia preferita dell’album. è probabilmente la canzone più “sognante” che abbia mai scritto e spero di scrivere sempre più brani come “Searching” in futuro. è un’altra canzone che non segue una struttura tradizionale, ma penso che funzioni molto bene. Non ci sono veri e propri ritornelli, ma il tutto è composto da tre “stati d’animo”: sono molto orgoglioso del nostro lavoro su questa canzone. Ora penserò sempre e solo alle sirene quando ascolterò “Searching”.
K: Haha, adoro il fatto che ci immagineremo tutti delle sirene quando canterò quella parte ora. è davvero bello leggere che questa canzone ha avuto un tale impatto su di te Riccardo!   è un brano potente e significativa anche per me.   Quando stavo scrivendo il testo di “Searching”, l’atmosfera della canzone ha centrato proprio il periodo della mia vita in cui mi trovavo.   Eravamo all’apice di questo incubo chiamato Covid e mi sentivo molto persa, molto sola, e stavo facendo un grande lavoro su di me, anche spirituale.Questa canzone è stata lo sbocco perfetto, per me per esprimere quei sentimenti ed emozioni.

“Quicksand” mostra un nuovo lato della band, più dream-pop e quasi elettronico invece che shoegaze. Eravate preoccupati che il suono fosse un po’ troppo diverso dalle altre canzoni?
N: Sì, eravamo un po’ nervosi per come la gente avrebbe reagito, ma penso che fosse importante per noi mostrare a tutti che non importa cosa facciamo, musicalmente anche questo suonerà  sempre come Whimsical. Sono un grande fan dei primi Seefeel e ho sempre voluto scrivere una canzone che fosse basata su un loop di suoni della mia chitarra campionata. Tutto quello che sembra un synth, mentre inizia la canzone, sono in realtà  le mie chitarre, che ho campionato e manipolato.   Sapevo che avrebbe dovuto avere una sorta di ritmo elettronico perchè volevo esplorare un po’ di più le influenze dei Seefeel, ma senza riprenderle direttamente. Una volta iniziato, volevo lasciare che la canzone andasse libera e non potrei essere più felice di come “Quicksand” è venuta fuori. Una volta che ho sentito la voce di Krissy, beh, la canzone si è elevata ancora di più e penso che, entrambi, abbiamo capito di aver creato qualcosa di speciale.

Amo i due estremi del disco: l’inizio pieno di energia di “Rewind” e la calma di “Feather”, che segna la fine del disco nel modo più dolce possibile. Sembra davvero che abbiate voluto fare una specie di viaggio musicale, delineando molto bene gli stati d’animo dell’inizio e della fine. Cosa ne pensate?
N: Sono d’accordo al 100%. Originariamente “Quicksand” doveva chiudere l’album, ma quando abbiamo finito “Feather”, ho continuato a pensare che avesse questa sensazione da “ultima canzone di un disco”. Non sono sicuro di trovare le parole adatte, ma la verità  è che alcune canzoni suonano adatte per il finale di un album e “Feather” mi ha dato questa sensazione.   Abbiamo sempre scelto con cura l’ordine delle canzoni sui nostri album e non so se l’abbiamo fatto bene su “Melt”, ma volevamo davvero portare l’ascoltatore in un viaggio mentre ascoltava l’album. Cerchiamo proprio di mostrare e far provare diversi stati d’animo quando scriviamo le nostre canzoni e speriamo sempre che non sia troppo difficile per l’ascoltatore provare queste emozioni.
K: Una delle cose che amo di più di come è venuto fuori “Melt” è il fatto che entrambi i lati della “moneta sonora” dei Whimsical sono qui rappresentati in modo equo, insieme ad alcuni suoni più nuovi e sperimentali. Come ha detto Neil, è sempre stato importante per noi avere alcune delle canzoni più vivaci, insieme a quelle più lente e malinconiche. Sento che riceviamo lo stesso apprezzamento per entrambi gli stili dai nostri fan.

C’è qualcosa che, durante la registrazione o la produzione dell’album, vi ha sorpreso?
N: Penso che siamo stati sorpresi da quanto velocemente ci siamo accordati sul titolo dell’album e sull’immagine della copertina. Siamo andati avanti e indietro per molto tempo con il nostro album “Bright Smiles”, ma con questo nuovo disco, abbiamo concordato immediatamente il titolo e la cover e questo ha reso l’intero processo più facile.
K: Io ti direi il fatto che abbiamo finito per firmare con Shelflife, che poi ha cambiato il corso di tutta la nostra pubblicazione e la linea di canzoni dell’album. Circa un anno fa, stavamo per pubblicare l’album da soli ed era molto diverso allora.   A quel tempo le canzoni “Rewind”, “Crash and Burn” e “Feather” non esistevano. Avevamo fatto le altre 6 canzoni originali e volevamo includere 2 cover, per renderlo un album di 8 canzoni. Avevamo deciso di fare una scommessa e mandarlo a qualche etichetta, solo per vedere se c’era qualche interesse prima di farlo uscire in modo indipendente. Il destino ha voluto che proprio allora che iniziasse la nostra collaborazione con Ed della Shelflife. Dopo aver firmato con lui, abbiamo stabilito che avremmo dovuto aspettare circa un anno per la pubblicazione, perchè Ed aveva già  un programma di uscite molto pieno per il resto del 2021. Nel frattempo ha deciso di fare un 7″ di “Gravity” nel giugno del 2021, con il lato B composto da un’altra nuova canzone, chiamata “Float”. Dato che avevamo comunque tempo, abbiamo tutti deciso che sarebbe stato meglio eliminare le cover dall’album e usare il tempo extra che avevamo per scrivere alcune nuove canzoni, per dare un po’ più di corpo all’album. E così sono nate “Rewind”, “Crash” and Burn” e “Feather”.   Pensare che queste canzoni non sarebbero potute nascere se non avessimo firmato con Shelflife è surreale. Questo album sarebbe così incompleto senza di loro, non solo sono tra le mie preferite, ma due di queste canzoni sono diventate anche i nostri singoli.

Krissy tu lavori come truccatrice. Ti occupi di make up. Credo che per truccare al meglio una persona, bisogna anche essere molto bravi a capire cosa serve per valorizzare un viso. Credo inoltre che si debba entrare in sintonia con le persone per fare bene questo lavoro: capire cosa vogliono, ma anche avere la capacità  di cogliere aspetti che forse la persona stessa non vede nel proprio aspetto. Forse è una domanda sciocca, ma mi chiedo se questo tuo lavoro, così ricco di dettagli e di attenzione alle sfumature e questa tua capacità  di entrare in empatia con le persone, sia in grado di influenzare anche la tua sensibilità  nello scrivere i testi delle canzoni…
K: Mi piace molto questa domanda, quindi non la trovo affatto sciocca. Grazie per averlo chiesto!   Il fatto che tu capisca quanto di più ci sia nel mio lavoro rispetto alla semplice applicazione del trucco e che tu riconosca anche la mia comprensione delle persone, beh, è speciale, davvero Riccardo.   Penso che questi due percorsi della mia vita siano in qualche modo collegati, ma probabilmente perchè si riferisce a ciò che sono come persona in generale. Io faccio tuto con il cuore e questo è probabilmente evidente, specialmente se è qualcosa che mi appassiona ecco che allora ci metto tutta me stessa. Hai ragione nel dire che sono una persona sensibile ed empatica e sento di essere anche intuitiva. Mi piace creare connessioni umane genuine e penso che tutti noi possiamo fare la differenza nella vita degli altri, a volte con i gesti più semplici. Quando si tratta dei miei testi, è davvero importante per me essere in grado di raggiungere il cuore degli altri e connettermi con le persone attraverso questo mezzo. Spesso ricevo messaggi o e-mail dai fan che dicono che i miei testi sono molto significativi per loro, a causa di qualche situazione simile o accostabile nella loro vita e questo significa il mondo per me. Quando penso ai miei testi, li scrivo in un modo che, spero, possano ispirare qualcun altro e/o dargli la sensazione di non essere solo.   Spero sempre che qualcun altro ascoltando le mie parole sia in grado di relazionarsi e connettersi con loro, quindi è come un sogno che si avvera ricevere questi messaggi.   Aggiunge anche una profondità  speciale alle canzoni stesse.

Il problema (legato alla musica) di questa pandemia è stato, ovviamente, l’impossibilità  di fare concerti. Quanto vi è mancato fare concerti dal vivo (anche andare ai concerti, non solo suonare!)? Ora sarete in grado di suonare dal vivo per promuovere Melt?
N: Siamo per lo più una band da studio da quando ci siamo riformati nel 2015, quindi non ci ha colpito troppo.   Abbiamo suonato a qualche festival negli ultimi anni e la pandemia ci ha impedito di suonare un concerto programmato nel 2020. Speriamo di essere in grado di suonare nel 2022.   Sui live di altri, beh, sembra pazzesco che io non sia stato a un concerto per due anni.
K: Questo è stato un altro aspetto surreale del ritorno dei Whimsical. Visto che ora lavoriamo come un duo, con tutta la nostra scrittura e registrazione, non eravamo sicuri che saremmo mai stati in grado di suonare di nuovo dal vivo. Comunque i membri originali dei Whimsical sono ancora nostri cari amici e sono musicisti di grande talento. Tutto è iniziato quando ci è stato chiesto di suonare in un festival shoegaze molto rinomato qui negli Stati Unit,i chiamato Kalamashoegazer a Kalamazoo in Michigan. Una volta che ci è stato chiesto, beh, gli ingranaggi hanno iniziato a girare e abbiamo cominciato a chiederci se avremmo potuto, in qualche modo, farcela.   Abbiamo contattato la formazione originale dei Whimsical (Brian Booher/bassista, Andy Muntean/batterista e Mark Milliron/secondo chitarrista) ed erano tutti disposti ad imparare le canzoni e a prepararsi a suonare dal vivo con me e Neil. Siamo tutti sparsi per gli Stati Uniti, così la notte prima dello show tutti siamo andati in Michigan e ci siamo esercitati insieme a casa del nostro batterista Andy, per una notte intera. Haha.   Ad un certo punto ci siamo chiesti se fossimo pazzi a pensare di potercela fare, ma onestamente sembrava come se non ci fossimo mai presi una pausa.   Tutto è tornato così naturale per noi e trovarci di nuovo nella stessa stanza insieme, per la prima volta in 13 anni e suonare a quel festival il giorno dopo è stata la sensazione più incredibile.   è stata davvero un’esperienza magica e memorabile. Stare sul palco ci ha fatto sentire come se fossimo al centro di un abbraccio gigante, perchè stavamo sicuramente sentendo l’amore dei nostri fan e di tutti i presenti.   Circa un anno dopo, siamo andati a suonare ad un altro incredibile festival a Chicago chiamato Windy City Crashpop Fest, che è ospitato ogni anno da Cory Osborne dei Lightfoils e Panda Riot.   Ancora una volta, un altro momento molto magico e memorabile per noi. Non siamo sicuri di quello che ci aspetta con gli spettacoli dal vivo, ma è sempre qualcosa che abbiamo amato fare e speriamo di avere di nuovo l’occasione un giorno.   Per quanto riguarda la mia partecipazione ai concerti, attualmente mi sto preparando a vedere Deserta e Airiel e questo sarà  il primo spettacolo a cui andrò da quando il Covid è arrivato.   Sono sempre andata a così tanti live ed essere così vicino a Chicago mi ha dato l’opportunità  di vedere quasi tutte le band che volevo vedere.   Il fatto che non sono stata a nessun concerto in 2 anni la renderà  una serata molto emozionante.