Lo scrivo pericolosamente in premessa o lascio in chiosa?

Quest’iperbole, suvvia, utilizziamola subito: l’album che agli Iron Maiden non interessa più fare, come tipologia di atmosfere e che forse non sono più in grado di fare, se facciamo riferimento a freschezza compositiva ed impatto emotivo.

credit: press

Parrebbe un’esagerazione e per smorzare gli entusiasmi si potrebbe eccepire sul fatto che i Rogue Deal non si richiamano di certo ad un genere musicale in odore di sperimentazione o ricerca di chissà quale nuovi crossover.

Ma tralasciando questa considerazione, posso negare fin d’ora che siano meri cloni o prodotti di una intelligenza artificiale che cerca di replicare i fasti del metallo classico che fu semplicemente rimescolando furbescamente i soliti ingredienti.

L’ascolto di questo album semplicemente ti inonda di emozioni non meramente nostalgiche, ma rimani colpito per la qualità altissima delle composizioni che, già a partire dalla traccia strumentale di apertura, non lasciano dubbi sulla perizia compositiva del gruppo lungo tutti gli 8 brani di “Escape from Justice”, dall’ evocativa cover che richiama dispotici ed apocalittici scenari di guerra e letali terminator.

Non sono certo uno di quelli che aspettava con spasmodica attesa il nuovo album dei Judas Priest o il tour in connubio con i Saxon, ma “Escape from Justice” dei Rogue Deal è, nel suo genere, un album (nel mio caso un compact disc) imperdibile.

Scopro poi che i loro natali non sono di chissà quale paese lontano, andate pure a verificare da dove provengono…possiamo quindi già parlare di orgoglio italiano in ambito Heavy Metal?

Serve che risponda espressamente?