Quarto album per Sam Evian, pubblicato dalla sua Flying Cloud Recordings insieme alla Thirty Tigers, e uscito dopo nemmeno due anni e mezzo dal suo predecessore, “Time To Melt“.

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Registrato e mixato ai suoi Flying Cloud Studios nelle Catskill Mountains, New York, dallo stesso Evian, il disco è stato masterizzato da Heba Kadri (Bjork, Sufjan Stevens, Slowdive) e vede tra i suoi ospiti Adrianne Lenker dei Big Thief, El Kempner (aka Palehound), Hannah Cohen, Liam Kazar e Sean Mullins.

Il principale singolo “Wild Days” apre i giochi e subito ci indica quale direzione il musicista dello stato di New York vuole prendere in questo disco: una leggerezza meravigliosa e ricca di nostalgica, ci porta verso un pop dai toni psichedelici che ci riporta ai Beatles, chiara evidenza in tutto il disco, mentre le melodie si fanno sempre più dolci e la ricchezza del suono ci incanta e ci avvolge completamente.

Le magie delicate Evian le sa creare anche con il piano come dimostra poco dopo in Rollin’ In”, un’altra delle numerose perle presenti su questo disco: il sax presente nell’ultima parte del brano poi lo rende ancora più speciale.

“Why Does It Take So Long”, invece, assume un’inaspettata grinta, cortesia degli ottimi graffianti assoli chitarristici dai profumi power-pop di Adrianne Lenker, ma il coro preferisce comunque cercare ancora la raffinatezza di un pop nostalgico, quanto elegante.

“Another Way” ci mostra tutte le influenze dei quattro baronetti di Liverpool in questo disco, rimanendo sempre piacevole e ricco nei suoni, mentre “Another Way” gode dell’ottima collaborazione di El Kempner alla chitarra, che aggiunge una gradita dose di energia al pezzo.

Evian ammette di andare a prendere le sue influenze nel passato per questa sua quarta prova full-length, ma riesce comunque a costruire un lavoro di ottimo valore, molto raffinato e incantevole che consigliamo di ascoltare.