Se non hai più benzina devi fermarti (possibilmente a un distributore) e se non ti fermi sarà la macchina prima o poi a farlo. E’ così, punto. Fa parte di quelle cose assodate alle quali nessuno pensa tanto è scontata. Fatti oggettivi: l’erba è verde, la nutella è l’alimento più buono del mondo, il cielo è azzurro, non c’è artista più talentuoso attualmente di Devendra Banhart e così via… . Ebbene misà tanto che Tom Verlaine non si è accorto di “essere a secco”. L’ex frontman dei Television è fermo sul ciglio della strada col pollice in su: benzina finita. “Songs And Other Things” non è un cattivo lavoro e offre anche dei buoni spunti su cui discutere come l’ottima “Nice Actress” che rivela nella sua psichedelia ancora un po’ di sangue caldo o la loureediana “A Stroll”.
Il fatto è che, sostanzialmente, il disco non arriva da nessuna parte e annoia non poco. Ritmi blandi e musica scontata, senza mordente, per un discorso che non dice proprio niente di nuovo che non sia già stato urlato dai Velvet Underground qualche decennio fa. Per di più non c’è un vero e proprio genere (non che ce ne debba per forza essere uno…) e si ha quindi come l’impressione che il buon Verlaine volesse “accontentare più palati” non riuscendo a saziare però nemmeno una persona.
Musica cantautoriale d’ispirazione USA anni ’70 senza infamia e senza lode. E mentre noi sfrecciamo con la nostra Maserati a tutto gas, impolverando i jeans del povero Tom, abbiamo comunque chiaro in mente che “non bello” non significa necessariamente “brutto”.