Lo stordimento del dormiveglia, un gradevole ottundimento da colpo di sole, da rapida emersione. Elettronica strumentale, distesa e sognante quella che ci presenta nel suo esordio questo ventiduenne inglese, già esperto di dancefloor ma in momentanea (?) vacanza da beats troppo ingombranti. Uno sbrilluccichio di sguardo, stasi estatica; quella di “Drowning In A Sea Of Love” è una danza mentale: un perdersi di pensieri e un ritrovarsi di ricordi, uno struggersi per niente e innamorarsi di tutto.
In questa indigestione di girandole melodiche, di battute più o meno presenti, di ambienterie varie e gloria psichedelica si possono ritrovare i ricordi dell’infanzia e i deja vù dei Boards of Canada, le brumose glitcherie di pulviscolo ardente e fluttuante di Dntel e dell’estate infinita di Fennesz, le sdolcinatezze e l’emozionalità dei crescendi dei Mogwai di “Young Team”, le stesse luci nella notte, la stessa giovinezza che grida per le strade.
Niente di troppo nuovo, perciò, ma il disco è bello e sembra essere arrivato anche al momento giusto. Un disco per chi attende l’Estate avendone già e sempre nostalgia, la coscienza presente di momenti meravigliosi che non torneranno.
Credit Foto: Laura Lewis