Vi siete mai chiesti cosa stessero canticchiando le ragazze di Haiti dei dipinti di Gauguin?
Quali potessero essere i suoni che facevano da colonna sonora a tanta bellezza fuori dal tempo?
Forse non lo sapremo mai ma sono convinto che le canzoni di Yvonne Cornelius, in arte Niobe, possano essere un’ipotesi più che plausibile.
E’ un vero mistero come questa straordinaria ragazza di origini tedesco/venezuelane dalla voce tanto suadente riesca a creare canzoni dai suoni così antichi, esotici, di una bellezza classica ed allo stesso tempo così moderni ed avant.
E’ musica in grado di farti sollevare i piedi da terra e scivolare lentamente il cervello sul pelo dell’acqua come fosse un’isolotto tropicale alla deriva in mezzo all’oceano o il Titanic la notte in cui affondò, mentre nel salone, sottocoperta, il pubblico seduto ai tavoli è incapace di muoversi e parlare perchè ipnotizzato dalla voce di una misteriosa cantante con un’enorme fiore tropicale tra i suoi scurissimi capelli, più scuri del buio che li sta inghiottendo.
“White Hats” è il quarto lavoro di Niobe, forse il meno bizzarro e il più fruibile.
Così raffinato ed intenso da essere però anche quello che meglio valorizza le sue doti vocali tra Billie Holiday e una sirena. Se non la conoscevate cominciate pure da qui”…e fate buon viaggio.