Ascoltando “Sirs”, la prima cosa che mi è venuta in mente è: da dove cazzo spunta un gruppo così?? Come ho fatto a non averne mai sentito parlare??.
Allora mi metto subito alla ricerca di qualche notizia biografica e scopro che in realtà la band si è formata nientemeno nel lontano 1993, che è di Seattle e che ha all’attivo un altro album ( “Sun As Nightlight”, 1996 ) ed una manciata di singoli.
Seattle, millenovecentonovantatre, rock band”…tutto sembrerebbe riportare l’esperienza dei Welcome al movimento grunge insomma.
Invece coi Nirvana (“In Utero” viene licenziato proprio nel ’93) , le camice di flanella e il disagio esistenziale non c’entrano proprio nulla. Forse proprio per questo l’album d’esordio viene accolto tiepidamente e la band presto accantonata.
Nel frattempo però i Nostri coltivano numerosi progetti paralleli (The Intelligence, The Diapers e Sick Bees i più importanti), continuando a portare avanti la loro brillante formula di grezzo ed obliquo alternative pop.
Dopo una decina d’anni però la band decide di tornare sulle scene: basta un weekend passato nel garage di uno dei componenti per registrare quel capolavoro che è “Sirs”.
In trenta minuti trenta l’album irradia una serie di suoni che magicamente riescono a far detonare insieme gli effluvi psichedelici dei primi Pink Floyd ( quelli Barret-addict di “Piper Gates At Dawn”, sia chiaro ), dei Beatles e degli Who in acido, dei Tomorrow, dei Creation, degli Byrds, più in generale di tutti quei gruppi inglesi che intorno 1967 che suonavano freakbeat e psych-pop. Alla componente retrò ““ che li allontana in modo ancor più netto da possibili accostamenti con grunge ed affini ““ i Welcome aggiungono influenze dalla migliore tradizione indie rock statunitense early 90’s: loro citano Unwound e Breeders, io non posso non invocare Sonic Youth e Guided By Voices. In effetti il connubio indie US ““ Psych UK si palesa già dall’iniziale “All Set”, cui segue l’anthem proto Creation “Marry Me Men” e la ballata elettrica in odore di Kim Gordon “Bunky”.
L’ombra di Syd aleggia nelle distorsioni lisergiche di “First”, il freakbeat regna sovrano nell’adrenalinica “Natural Frost” ““ un minuto e trentasei di ruvida energia floreale ““ mentre i Sonic Youth orchestrano le atmosfere drogate di “Actual Glad” e Lsd si espande, esplosivo, nelle note di “With You With Me”.
Non c’è molto altro da aggiungere, se non ringraziare i Welcome per aver confezionato uno dei migliori album degli ultimi anni.