Se il precedente disco degli italici Jennifer Gentle si era imposto fragorosamente come il primo disco italiano inciso per la Sub Pop, questo “A New Astronomy” ha atmosfere nettamente più lunari e decisamente rivolte ad un auditorium “rodato”.
Il lavoro di Marco Fesolo & Co. è evidentemente ragionato e frutto di emozioni e visioni ruminate, tappa dopo tappa non è difficile scorgere un percorso ideale dietro le incisioni dei ragazzi. “A New Astronomy” sembra essere legato a doppio filo con gli umori delle “Sacramento Session”. “Sacramento Session/ 5 of 3” è il primo lavoro (live) inciso per la nuova etichetta, la “A Silent Place”, ed è stato stampato solo su vinile, decurtando (volontariamente) il bacino di potenziali utenti, targettizati perciò solo su un determinato tipo di ascoltatore, colto sì, ma ai limiti dello snob (e mi ci metto in mezzo pure io). Nell’approccio live, originale e spiazzante per i fans della prima ora, si scorgono addirittura tracce di Animal Collective.
In “Valende” non era difficile cogliere chiare influenze Barrettiane, da “The Piper At The Gates of Dawn” fino all’oscurità della ragione, per capirci. “A New Astronomy” è un disco ancora meno accessibile del precedente (se questo è realmente possibile) e se vogliamo continuare con la Floydiana similitudine, qui siamo ormai alle atmosfere satellitari di “Atom Heart Mother” (ma ovviamente prive di orchestrazioni). Paesaggi crepuscolari da remake di “2001 Odissea nello spazio” in versione lo-fi.
Tutto “A New Astronomy” è strutturato come un concept album dedicato alla vita di Giovanni Paneroni, genio (tuttora) incompreso che a cavallo tra ‘800 e ‘900 ha predicato (nel deserto) inedite teorie astronomiche (ad esempio che il solo sarebbe una palla di 2 metri di diametro “privo di macchie”). Il disco ha visto la luce per la prima volta nel 2005, in una tiratura limitatissima, per la Sub Pop.
Messe da parte produzioni elaborate, il suono risulta sottilmente ruvido e viscerale, visioni dark (nell’umore più che nell’estetica) e lunghe tracce tra il cinematic ed l’ambient, questi sono i nuovi vecchi Jennifer Gentle?