“I’d like to be somebody else and not know where I’ve been”…”. Citazione proveniente direttamente dal 1994 che spesso mi calza a pennello. Vado forte però. Col cazzo che m’incateni baby. Sono un Ariete della primissima ora con la luna in acquario. Un bel casino amico: se mi tocchi ti bruci; “se mi scegli e poi mi fotti io ti faccio male” (tanto per citare qualche altro spostato”…); Non ce la fai proprio a tenermi. Poi però divento triste; mi fermo e m’incammino a passo lento verso casa. Apro la cassetta delle lettere: c’è una busta cicciotta (con su disegnato un pettirosso) che comincia a pulsare e l’omino dentro urla a gran voce “Shoeagazeeer! E’ roba shoegaaaazeeeerr!”. “Cazzo!” penso “”…è quasi estate e dovremmo vendere on line gelati alla fragola e sparare fuori sul globo terracqueo solo musica ska. Basta con le frustrazioni nere come la pece e le distorsioni e i riverberi e i lamenti sussurrati”. Devo discuterne con Axel dei gelati alla fragola e del resto. Tutto a forma di coniglio deve essere!!! Il disco lo metto su lo stesso e mi preparo. Non conosco ancora niente ma già sospetto un paio di cosette.
Parte “Heartbreaks” e in mente torna subito familiare “Just Like Honey” dei Jesus And Mary Chain, salvo poi, verso il secondo minuto, abbandonare il ritmo lento da ninna nanna distorta per buttarsi dentro qualcosa di leggermente più selvaggio (nonchè vergognosamente romantico “Oh My Heart Is Full/”…Full Of Your Love”…”). Eccezion fatta per tre tracce, i testi del disco non risultano sviluppati in maniera articolata. Meglio tre parole e un fiume di post rock che scorre tutt’intorno (che due note e un mare di stronzate urlate aggiungerei) per far splendere a dovere 40 minuti di arte. “Loyalty” è uno strano incrocio tra Ursula Points e Bel Auburn, mentre “Roy” ono i Sigur Ròs prima della “fase Takk”…”. Dilatazione totale. Ennesima buona prova della psichedelica del millennio in corso. Groviglio di filo spinato spalmato di miele. Psichedelica da iPod mi verrebbe da dire.
Da ascoltare mentre camminate per strada e i visi delle persone sono tutti uguali e inconsapevoli (provare come esperimento-traccia suggerita “The Hardest Part”). Se si passa sopra al fatto che a volte si è portati a distrarsi e a non seguire più con completa attenzione “tutto il discorso” (la musica in alcune tracce è oggettivamente ripetitiva fino all’ossessione) alla fine si rimane soddisfatti e incupiti alla grande. Echi, riverberi, nebbia e tutto quello che non troverete mai dentro l’estate 2007 è contenuto qui dentro. Adesso però uscite di casa che fuori c’è il sole.