Discography: CAST ANCHOR [EP] (2005 – Leaf), LITTLE THINGS (2005 – Leaf), RYKESTRASSE 68 (2007 – Nettwerk)

Primo peccato: considerare Hanne Hukkelberg una copia meno fascinosa di Bjork.
Secondo peccato: credere che la popolarità  europea della minuta norvegese si palesasse anche a Roma.
Terzo peccato ( gravissimo ): non essere riusciti ad intervistarla come era nelle intenzioni di IFB.
Partiamo dalla prima e piuttosto diffusa colpa.
Il fatto che la Hukkelberg provenga dal nordeuropa come il folletto islandese, che come lei ammanti di soffici ed ovattati vocalismi i suoi brani e che ““ sempre come la protagonista de ” Le Onde Del Destino ” ““ sia dotata di una geniale creatività  compositiva non solo non fanno di lei un clone ma nemmeno, a dirla tutta, un’interprete troppo assimilabile a Bjork.
Tanto capace di repentini, acuti e talvolta aggressivi mutamenti armonici l’islandese quanto fedele a linee melodiche soffuse ed intimiste la norvegese; tanto dedita a continue rivoluzioni sonore nei suoi dischi la prima quanto felicemente innamorata delle proprie atmosfere fumosamente jazzy e lievemente elettroniche la seconda.; infine tanto celebre e ormai icona a livello mondiale Bjork quanto timidamente antidiva Hanne.
Insomma, le due donne sono distanti su moltissimi punti, tranne ““ ovviamente ““ la possessione del medesimo DNA: quello delle grandi artiste.
Punto due, secondo peccato, stavolta meno grave del precedente perchè motivato dalla troppa fiducia.
Su queste stesse pagine il sottoscritto ha messo in evidenza con soddisfazione la crescita della comunità  ” indie ” romana, inglobando in questa definizione pubblico, locali e promoter.
Il troppo entusiasmo di chi scrive aveva dimenticato però che il ” pienone ” lo si fa spesso solo il sabato al Circolo degli Artisti e prevalentemente per concerti di matrice indie-rock più o meno legati agli hype del momento, mentre alcuni dei migliori live del 2007 si sono svolti in club semideserti ( vedi lo straordinario set di Port Royal al Traffic di Lorenzo e Davide ) o comunque non con l’affluenza che sarebbe stato lecito attendersi ( Lisa Germano ad otto euro al Circolo ).
Sta di fatto che al concerto di Hanne Hukkelberg ci saranno state si e no quaranta persone, forse meno.
A Catania, la sera precedente, lo stesso live aveva fatto registrare il tutto esaurito in un teatro da oltre seicento posti.
Il terzo peccato lo scontiamo noi di IFB, che non siamo riusciti ad organizzarci in tempo per l’intervista filmata ad Hanne visti i tempi serratissimi e il cambiamento all’ultimo momento della location, dal Sinister Noise al Brancaleone. Rimedieremo ““ ve lo promettiamo sin d’ora ““ appena ripasserà  da queste parti”…
Considerazioni a parte, il concerto è stato semplicemente meraviglioso, forse proprio grazie al disinteresse generale dei romani che ha permesso di creare un’atmosfera di intima complicità  tra la band ed il pubblico, sgretolando la ” quarta parete ” in modo del tutto naturale.
Hanne voce e piano, una polistrumentista ( già  con i Jaga Jazzist nella data romana di qualche tempo fa ) abile nel suonare gli strumenti a fiato e dotata di una grana vocale incantevole nelle backing vocals, un batterista che suona di tutto e che maneggia anche l’immancabile laptop, chitarra, fisarmonica e mille altri oggetti usati per allargare, quasi organicamente, lo spettro sonoro di per se già  ampio.
Mrs. Hukkelberg attinge a quasi tutti gli episodi migliori dell’ultimo ” Rykestrasse 68 “, da ” Berlin ” al jazz sussurrato di ” Cheater’s Armoury “, dalle malinconie vaudeville di ” The Pirate fino alla cover dei Pixies ( da ” Surfer Rosa ” ) ” Break My Body ” , ancora più struggente nella versione live, senza dimenticare alcune gemme tratte dal debutto ” Little Thing ” quali ” Cast Anchor “, ” Baloon ” ed ” Ease “. Chiusura con l’electro jazz di ” Ticking Bomb “, armonioso divenire tra jagajazzismi d’annata e delicatezza pop scandinava.
Visibilmenti felici ed emozionati nel vedere che il pubblico li richiede a gran voce ancora sul palco, la band torna per regalare un’inedita versione jazzy colma di slide guitar del classico anthem dei Kinks ” All Day And All Of The Night “.
Applausi a scena aperta.
E il futuro è decisamente sempre più a Nord”…

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“RYKENSTRASSE 68” review on INDIE FOR BUNNIES
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HANNE HUKKELBERG on INDIE BAR

Mp3:
Ease (from the album “Little Things”)
Balloon (from the album “Little Things”)

Video from the NITE:
HANNE PLAYS THE KINKS !!!