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La foto che vedete qui sopra non può rendere giustizia alla splendida e artigianale confezione di questo Ep a tiratura limitata: un sacchetto di stoffa cucito a mano su cui è applicata una targhetta in legno col nome della band. All’interno un cartoncino pieghevole in cui si trova il disco, l’artwork, i testi e il numero di serie e la firma a penna del suo autore, Dale Grundle. Andiamo con ordine: lui era il cantante e autore dei Catchers, band Nordirlandese che riscosse qualche anno fa un discreto successo in patria ma non solo, e ora se ne esce con questo piccolo esordio firmato The Sleeping Years, interamente registrato a casa sua. Appena messo il disco nel lettore ti rendi conto che qui non è solo questione di forma, ma c’è anche una sostanza aggraziata e gentile, vestita da languido e melodico indie-folk britannico. Innazitutto la chitarra acustica, l’armonica e una voce dolce e mai stucchevole che non sussurra e allo stesso tempo non arriva ad urlare. La vasta campagna inglese, qualche piccolo fiume, la casa sulla collina, le lucciole nelle notti di primavera e quel bacio d’addio sul ponte che si affaccia sulla città all’orizzonte . Immagini evocate da questo pugno di canzoni. C’è anche lo spazio per uno strumentale al pianoforte (the 22nd House), e sembra quasi una piccola ninnananna per i ricordi svaniti e per gli occhi di qualcuno che desiderano riposare. Tutto molto bello, e anche se quello che ascoltiamo lo abbiamo sentito altre mille volte in precedenza con sfumature diverse. Ci sentiamo meglio adesso che il disco è finito, anche se non ci basta e premiamo il tasto repeat.E’ inevitabile, dategli una possibilità . La mia è la copia numero 180, per arrivare a 500 ce ne vuole, fiondatevi sul sito e ordinate questa piccolo miracolo artigianale. Non ve ne pentirete. |
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