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Oddio, questo non me lo aspettavo. Tra la minimal che impazza a Berlino, la techno che ogni tanto rialza la testa dalla natia Detroit, fumi acidi di french-touch che continuano a spandersi nel tempo, l’house persa nello spazio e l’electro che sfonda un po’ in tutti i club… Ecco i M.A.N.D.Y.. Dell’iniziale “Damage” sono indeciso se amare di più il battito o l’interpretazione di Tracey Horn smontata e ricomposta dai nostri, sicuramente mi commuovo; ha un unico difetto, è troppo breve ed io vorrei ballarla tutta la vita. I “Feel Space” è creata ad arte per il momento più caldo e duro della nottata, quando la pista è improvvisamente al buio e si continua a ballare estasiati ed increduli: con le luci scompare anche la gravità e par di fluttuare tra le stelle. “The Thrill Of It All” (qui addirittura si rielaborano i Roxy Music) è l’ideale per stringersi e strisciarsi un po’ senza smettere di dimenarsi a tempo; ma è Pass This On l’unico momento in cui veramente verrebbe da lasciare il dancefloor (con qualche resistenza certo) per buttarsi in un bel letto ampio profumato e comodo, ma non per troppo tempo… Già la distorta e schizzata “Come Into My Kitchen” è un’ottima spinta per tornare ad estasiarsi tra la folla (magari con un bel drink tra le mani), per non parlare di “Round Round” che potrebbe stare nel dizionario come spiegazione di “pezzo irresistibile” (e pensare che è il remix di una canzonetta delle Sugarcubes). | ||||||
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