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E’ il canadese Dan Snaith che si cela dietro il nome di Caribou, ormai al suo secondo disco con questo nome, mentre il quarto a livello personale. Si, perchè fino a tre anni fa il suo progetto si chiamava Manitoba, poi, per problemi di omonimia, è stato trasformato in quello attuale.
Ma la sostanza resta sempre la stessa.
Snaith, originario della regione dell’Ontario, è cresciuto tra il “nulla” rurale canadese e la sua passione per la musica, fino alla pubblicazione del suo primo disco nel 2001. Oggi, 2007, è giunto a produrre un delizioso album dal titolo “Andorra”, passando dalla Domino alla Merge (per gli U.S.A.) e alla City Slang (per l’Inghilterra). E già  citando le sue etichette, siamo sicuri che ascolteremo qualcosa di raffinato e di qualità .
Il titolo fa riferimento ad una cittadina di montagna tra la Spagna e la Francia, luogo mitizzato e magico nella mente di Snaith, che fa da sfondo romantico alle melodie del disco. E infatti l’aria che respiriamo ad un primo ascolto odora di raffinato esotismo, risultato di un lavoro di scrittura, selezione ed elaborazione (tra testi e musica) non indifferente, che ha portato Snaith a rivedere un numero infinito di volte i suoi brani.
Ora siamo pronti ad entrare nel universo psichedelico di Caribou.
L’incipit (nonchè singolo estratto dall’album) ci coglie di petto, “Melody Day” è l’esplosione dell’euforia mista a malinconia, costante binomio di tutto il disco, qui enfatizzato dalla voce femminile avvolta da suoni di campane e tamburelli che si alterna tra toni più decisi e toni più lamentevoli. Un elettro-pop un po’ freak, e chitarre rumorose.
“Sandy” è forse uno dei pezzi più riusciti del disco, siamo su suoni più soft rispetto alla precedente, molto sixties che ci rimandano spesso ai Beatles, costanti i tamburelli a cui si aggiunge anche qualche flauto, però, sempre su una tappeto elettronic.
La terza traccia “After Hours” mi ricorda molto i Primal Screma di Screamadelica, proponendo suoni dilatati e allucinazioni sonore incalzate dal ritmo dei campionamenti. La successiva traccia, “She’s The One” risulta abbastanza eterea, priva della carica delle precedenti, forse anche merito della voce di Jeremy Greenspan dei Junior Boys che le conferisce una delicatezza assoluta.
Il disco ritorna su suoni più pieni e psichedelici con “Desiree”, proiettandoci in un sogno di pop-tronica non ancora del tutto limpido, che sembra farsi piano piano realtà  con la successiva “Eli”, che denota ancora una forte influenza beatlesiana.
L’ultima parte del disco è molto più seriosa, più scarna musicalmente, ma piuttosto attenta alla singola nota. In “Sundialling”, svaniscono i flauti e i campanelli, quasi come se la precedente atmosfera di festa stesse piano piano svanendo, per approdare su suoni più morbidi ed elettro-ambient, come nella bellissima Irene. Sulla scia di queste è pure la traccia che chiude Andorra, “Niobe”, con i suoi suoni distorti alternati a note minimali.
Snaith compone un disco molto vario: un affascinante viaggio mistico con però un carattere comune a tutte le tracce, questo senso di euforia mista al sogno che ci accompagna a suon di indie-tronica attraverso un colorato paesaggio bucolico.

Band Site
MySpace
Andorra [ Merge/City Slang – 2007 ] – BUY HERE
Similar Artist: Lali Puna, The Byrds, Animal Collective, Primal Scream, Syd Barrett, The Beatles
Rating:
1. Melody Day
2. Sandy
3. After Hours
4. She’s The One
5. Desiree
6. Eli
7. Sundialling
8. Irene
9. Niobe