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Prendete l’oceano e la sua immensità e provate a svuotarlo con un secchiello di plastica. Disperato e romantico tentativo di sminuire qualcosa di immenso. E tra il romantico e il disperato potremmo anche metterci il termine “patetico”, ma davvero sarebbe ingeneroso. E lo sarebbe perchè gli spagnoli April Fool’s Day non sono male, anche se agiscono in un territorio talmente sconfinato ed affollato come l’indie pop di stampo emo, che praticamente nessuno si accorgerà di loro. In questi casi o hai un’etichetta ed una distribuzione tali da farti conoscere da una vasta fetta di pubblico, oppure fai un disco diverso e che spicchi per qualità e inventiva in mezzo a molti altri. Nella seconda ipotesi non guadagnerai una grande popolarità , ma almeno qualcuno si ricorderà di te più facilmente. La band di Tarragona non appartiene a nessuna delle due categorie, e svolazza tra un guitar pop dai toni romantici e malinconici che fanno molto Death Cab For Cutie che incontrano i Teenage Fanclub per una jam session sulle coste del pacifico al tramonto. Un’immagine anche abbastanza suggestiva questa, ma il fatto è che siamo in Spagna e il tutto, pur risuonando discretamente bene , non riesce ad emergere dal concetto di disco carino senza infamia e senza lode. Tre stellette agli April Fool’s Day, che alla band forse non serviranno a niente, ma sono oneste fino in fondo. |
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