Non pensiate che l’Ep “Tonto +” contenga inedite testimonianze della contorta genialità dei Battles. Oltre a “Tonto” (appunto) preso dal prodigioso “Mirrored”, troviamo due pezzi live, tre remix e nessun inedito, più i video di “Atlas” e “Tonto”, entrambi girati in ambientazioni alienanti e un po’ asettiche: gli indie appassionati li conosceranno già a memoria, e non solo loro a dir la verità “…. Non stiamo parlando dunque di qualcosa di imprenscidibile, nulla che possa far intuire il futuro suono della band e le sue prossime evoluzioni stilistiche. D’altronde sarebbe troppo presto, dato che ad oggi il clamore suscitato attorno ai quattro non è per niente scemato, a quanto pare.
Ciancio alle bande e parliamo della musica: la (quasi) title track (se escludete il segno + che è stato aggiunto al titolo del dischetto) a nostro parere era la traccia più riuscita di “Mirrored”, la più “agguerrita” e “scura”. La più enigmatica. L’incalzante ritmo in levare scuote teste, deretani e talloni, mentre su di esso vengono disegnati arzigogoli sconnessi che a metà pezzo prendono la forma di linee rette e curve armoniose. Entriamo allora nel dominio di un prog futurista, potente ma algido, tradito ben presto a favore di soluzioni schizofrenico/matematiche sbilencamente perfette.
Il remix ad opera di The Field è quello che trasforma più a fondo la traccia protagonista. Ne sortisce un pezzettino technoide vagamente gradevole ma nulla di più. Invece il make up danzereccio ad opera di Four Tet funziona meglio, poichè il brano invece di diluirsi verso la fine, in questo caso cresce progressivamente d’intensità , con una enfasi ulteriormente accentuata sul ritmo. Diverte la versione live di”…ahem”…Tonto, stupisce quella della singhiozzante Leyendecker, più straniante e “sporca” rispetto alla registrazione in studio. E poi “”Tonto” diventa pure una bella base rappusa, minimale, lunare, credibilissima, grazie al remix di Dj EMZ. Offre le sue rime cariche di verve l’astro nascente del micro Joell Ortiz.