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La copertina, al solito splendida come da tradizione-djkicks, mostra Booka Shade in una coltre di fumo, appena disegnati su sfondo bianco. La loro “DJ Kicks” è così, molti spazi bianchi e una nuvola di fumo. E la musica è la loro musica, anche se è musica altrui. Spazi bianchi da riempire, groove a trecentosessanta gradi, Yazoo appena dopo Carpenter e per strada Aphex Twin piuttosto che… beh, tutti gli altri. Ovviamente un inedito in esclusiva, tutto come da copione, il tutto mixato e risputato fuori à la Booka Shade, groove fumoso e qualche raggio di sole che penetra. Il fatto è che da una “DJ Kicks” ti aspetti di perderti, o di ritrovarti. Ascolti che non avresti mai pensato potessero essere così perfettamente in linea con il tuo mood o così radicalmente fuori di esso; e nel caso delle “DJ Kicks” più riuscite una perfetta e sorprendente mistura tra i due poli opposti. Il mondo di Booka Shade è un po’ di questa classe, così familiare e distinguibile nei singoli elementi quanto imprendibilmente se stesso e altro nell’insieme del disco. Ripongo fiducia in voi e vi chiedo di ascoltarlo, di apprezzarne i mix e pesarlo minuto per minuto. Male che vada è un gran viaggio, ben che vada è un disco della madonna. In un caso o nell’altro ci perdi poco, e ti perdi molto. |
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