Lo sapevo che prima o poi sarebbe accaduto. Qualche decennio passato che torna nel presente dal futuro in cui era stato catapultato e long time ago che adesso vuole fottermi per la mia sfacciataggine. Farmi stupide domande e intripparmi il cervello con qualcosa di anni ottanta o una melodia acustica ‘flower power elton john inside’.
I primi 5 secondi di questo disco mi convincono da subito che sarà un buon disco. E’ un buon disco. Spettrale, poi assolato e limpido, poi distorto, poi un po’ Pavement e in fine folk. Poca e bassa fedeltà . Altri tempi, quelli in cui il buon Fran_Pi, oggi padre di famiglia e improbabile ex giocatore di calcetto mi spediva a casa i dischi degli Okkervil River e degli Elf Power cercando di convincermi di un potenziale a cui il sottoscritto rispondeva contrariato e davanti al quale invece oggi piega volentieri i timpani per una mezz’oretta. Se la band di Will Sheff decidesse di scrivere un album intero in nome della spensieratezza e del famose ‘na pizza (folk) ecco quello che ne uscirebbe (esempio su tutti “The New Mythology”).
Una produzione che spazia dal rock al pop, passando per qualche accenno di blues semplice e colorato da strumentazioni analogiche Grandaddyane che renodno il tutto meno definibile proprio perchè senza un genere preciso. Una bella nebbia in cui si vede tutto ma non si riesce a toccare niente.
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2. Spiral Stairs
3. Tired Army
4. Paralyzed
5. New Lord
6. Softly Through the Void
7. Window to Mars
8. New Mythology
9. Fried Out
10. Demon’s Daughter
11. Quiver and Quake
12. Heads of Dust, Hearts of Lust
13. Midnight Crawls Out