Port-Royal
Flared Up

Ascoltare questo disco è come osservare un deserto freddo da angolazioni diverse, che siano riverberi strumentali notturni o distese sintetiche e minimali il risultato non cambia ed è di grande suggestione. Musica contemplativa con la quale viaggiare passivamente nel silenzio delle nostre sensazioni più nascoste.

“Flared Up” è la rivisitazione del primo LP dei genovesi Port-Royal, i cui brani sono stati affidati alle sapienti mani di alcune delle realtà  più importanti della scena elettronica contemporanea, basti pensare a nomi quali Ulrich Schnauss, Manual, Skyphone e Stafrà…nn Hákon tanto per citarne alcuni. L’esperimento, seppur variegato nei suoni, conserva una grande compattezza nelle atmosfere, sempre sospese e fluttuanti in bilico tra post rock liquido, elettronica glitch e musica ambient.

I brani sono fotogrammi in lento movimento che richiamano immagini nordiche, figure in controluce e geometrie astrali immobili ma di una arcana bellezza incantatrice. Se per voi la musica elettronica non rappresenta solo un alibi per muovere il vostro fondoschiena, ubriacarvi e provare ad attaccar bottone con la ragazza con gli occhi stravolti al bancone del bar ,allora dovreste farvi un giro sulla grande, pachidermica ruota panoramica che è questo disco. Se avete un rapporto intimo con certe sonorità  delicate in cui ogni movimento è appena accennato lasciatevi sedurre dalla sinuosità  e dai colori tiepidi di un album che saprà  come conquistarvi. Da qualunque angolazione lo si osservi, un deserto è sempre tale.