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Le tenebre li hanno tenuti nascosti per vent’anni, ed era forse venuto il momento per loro di venire allo scoperto. Come abbiamo appena accennato, non credo sarà facile espandere il verbo dei Soul Merchants anche tra gli stessi appassionati di musica goth, dato il loro stile per certi versi singolare. Infatti in certi momenti appare molto forte l’influenza della psichedelia sessantiana (e in misura minore anche del glam dei Settanta) con il risultato di una formula sonora ben congeniata ma di fronte alla quale alcuni potrebbero non rimanere del tutto convinti. Peggio per loro, dato che alcune canzoni ivi contenute possiedono una efficacia terrificante. Peccato che però, d’altro canto, la qualità dei pezzi non si attesta sempre su alti livelli e la rimasterizzazione delle tracce non ha permesso di pulire a dovere i suoni. Comunque sia, il giudizio complessivo sulla raccolta non può che essere complessivamente positivo. La chitarra, grazie anche al suo potere ipnotico, è lo strumento principe delle canzoni dei Mercanti Dell’Anima, a discapito del basso che non tiranneggia come si potrebbe pensare (dato il genere in questione), anche se le sue sottolineature rimangono ugualmente importanti. Molti gruppo gotici dell’epoca d’oro e di oggi pagherebbero per poter scrivere pezzi come la minimalistica “Joanna”, “Blue Light” (stupendo il momento finale con la chitarra ossessiva Consigliato a chi ha già venduto l’anima al diavolo e, travolto dal pentimento e dall’angoscia, cerchi una qualche consolazione. |
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