[ratings]
Ho trovato il mio disco da beach-party del 2008 (in realtà è di un anno fa ma solotanto ora arriva la distribuzione ufficiale dalle nostre parti). Peccato soltanto che io non vada alle feste sulla spiaggia e nemmeno bazzichi gli ambienti dancefloor. Poco importa, nel caso il caldo dovesse farsi vivo da queste parti avrò come rinfrescarmi, se non prorpio nel corpo almenio negli ascolti. “Antibalas” degli spagnoli Telephunken ,si palesa improvvisamente nella mia cassetta delle lettere e trova un posto comodo anche nel lettore del mio macbook, allietando queste giornate di lavoro e calcio europeo che stanno mettendo a dura prova i miei umori. Il disco nebulizza sulla vostra pelle sudaticcia un perfetto mix di dance, afrobeat, funk, cianfrusaglie hip-hop e ragamuffin, che non è un dolcetto alla cannabis come voi sprovveduti e malpensanti starete insinuando, ma un miscuglio tra reggae e musica disco. Non è un sound nuovo visto che una decina di anni fa lo faceva già Fat Boy Slim o anche i Jungle Brothers, ma è inopinabilmente un rimando a qualcosa di cui, a conti fatti, si sentiva il bisogno. Premetto che il sottoscritto non mette piede nei club dove si muovono i culetti all’aria da moltissimo tempo e sinceramente non credo che prossimamente andrà diversamente, ma se avessi degli amici svegli ed una casa col giardino, almeno quattro o cinque pezzi di questo “Antibalas” sarebbero vomitati a dovere dalle casse ad un volume considerevole. Tra l’altro, l’accento latino della lingua spagnola utilizzata in alcuni passaggi, contribuisce alla riuscita “festaiola” di un disco da buttare giù tutto d’un fiato, come un freddo bicchierone di ice-tea a mezzogiorno di fuoco in pieno agosto. In tutto questo, se abitate in montagna o peggio in una città lontana dalle bianche spiaggie agognate dai più (non da me sia chiaro), giocate con l’immaginazione e sparatevi endovena (in senso figurato mi raccomando) la musica dei Telephunken, non succederà un bel niente ma almeno vi divertirete. |
||||||
|