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Se vuoi fare del pop DEVI per forza essere derivativo. E questo non accade dall’altro ieri, ma accade dai tempi dei Beatles. Insomma c’è un inizio e una storia, una evoluzione di stili negli anni e adesso ben vengano le migliaia di band che traggono ispirazione dai Radiohead e anche dai Coldplay , si perchè “Parachutes”, nel suo genere è un disco fantastico . Certo, la qualità non è sempre all’altezza dei buoni propositi, a volte capita di imbattersi in un “copia e incolla” privo di qualunque personalità , ma spesso funziona. Però non PUOI iniziare a copiare i Keane se vuoi essere credibile. Niente contro di loro, sono una innocua band di pop piuttosto patinato ma orecchiabile. Ma non ha senso, se ti chiami Wolfy e non hai ancora un’etichetta discografica, autoprodurti un EP di sei tracce di cui tre sembrano delle scarne b-sides dei ben più famosi colleghi. Eppure melodicamente non siete nemmeno male, con la title-track che fa tanto Muse col freno a mano tirato. Ma non posso fare a meno di trovare quelle partiture di pianoforte e quelle linee vocali al limite del plagio. Non posso negare che nell’insieme le melodie ci sono e il disco possiede anche una grande canzone, quella “Skip Thursday” , ballata di pianoforte ed archi che strizza molto gli occhi agli Embrace. Dai credits poi leggo che la voce femminile che appare in un paio di brani è di una certa Sarah Jones. Ecco, fate una cosa: assumetela e dimenticatevi dei Keane, in tal caso potreste diventare davvero una buona band. |
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