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Respiro ancora. Dopo le collaborazioni con Baustelle e Bugo, Beatrice Antolini è rientrata nei suoi incubi a velocità supersonica. Prendete i Beatles, rendeteli ancora più schizofrenici e suscettibili, mischiandoli con gli Arcade Fire e mandate tutto al macero nella surreale macchina che risponde al nome di Jennifer Gentle. Quello che uscirà è un talento strano e quasi inafferrabile. Musiche spettrali e rimandi Looney Tunes per una psichedelìa tutta particolare. Un blues isterico composto per intero dalla Antolini. Mille ascolti ai Blonde Redhead e una danza color porpora. Si”…una danza strana. Hai ballato bene col diavolo e ti sei divertita. Gli hai strappato un sorriso, gli hai soffiato la tua musica nella bocca e lui te l’ha sputata indietro nella tua, finchè non vi siete intossicati a vicenda con tutte le vostre stupende frustrazioni. La sensazione è che Beatrice possa dare ancora molto, ancora di più, magari riducendo la compattezza indistruttibile e i particolari infiniti di una musica che se ridotta al minimo potrebbe diventare letale. Vorrei vederti solamente con in braccio una chitarra e in gola la tua rabbia. Vorrei scappare. Sempre. Per il momento decido invece di starmene qui, rannicchiato su queste rocce a pelo d’acqua: pelle dura e ossa fragili in attesa di annegare ancora una volta nel tuo lago, prima di stupirmi nuovamente di non essere morto del tutto e incamminarmi lentamente verso casa. |
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