The Tamborines sono un trio brasiliano uscito da una cantina riempita di intuizioni shoegazing ai sobborghi ovest di Londra. L’11 agosto è uscito un doppio “A-side” su etichetta Beat Mo Records e segna il ritorno della band dopo un precedente ep, pubblicato solo in America. Drone pop, una psichedelia che ricorda un po’ quella dei dei Dolly Rocker Movement. Un sound grezzo e registrato senza troppe raffinatezze ma con una notevole intuizione melodica e pop, sporcata dalle distorsioni. L’NME li ha descritti come The Byrds on some very bad acid.
Questa breve intervista a introdurre una bella scoperta MySpace.
Ciao ragazzi, che cosa stavate facendo dieci minuti fa?
Henrique: Io stavo guardando un documentario sui Beatles mentre bevevo Jack e Coca.
Lulu: Io ero a casa a leggere “A Walk On The Wild Side” mentre ascoltavo “Walk On The Wild Side”.
Quando e in che modo è nato il vostro progetto musicale? Avevate già una chiara idea in mente della musica che avreste poi suonato?
H: Io avevo già suonato con altri gruppi prima, ma ero sempre piuttosto scontento del fatto che le mie canzoni erano sempre accorciate o stravolte dagli altri componenti del gruppo in nome della democrazia, anche se devo riconoscere che me la tiravo un po’. Poi diciamo che sono maturato e per i Tamborines mi sono messo a scrivere e a produrre dei demo con più professionalità . Quando sono arrivati gli altri ragazzi nel gruppo, hanno dato il loro tocco alle canzoni ma la direzione generale del sound era già stata presa quindi non c’erano liti su come dovesse suonare la band.
Perchè un appassionato di musica dovrebbe interessarsi al vostro sound? Voglio dire, che cosa c’è di speciale o semplicemente differente rispetto agli altri gruppi, dal vostro punto di vista, riguardo la vostra band?
H: Mah, certamente non stiamo cercando di inventare niente questo è sicuro, ma crediamo al 100% i quello che facciamo e vogliamo che la gente sappia che la nostra è veramente buona musica, piuttosto che stare dentro a tutta la pubblicità senza senso dei giornali e tutto quello che adesso va sotto il nome di “indie”. Io amo le canzoni, sono grandi, e profonde e oneste e sempre verranno riconosciute così da tutti. Non so se e quando accadrà per noi. Molte bands che mi piacciono erano sconosciute in una maniera veramente criminale, e purtroppo ancora lo sono. Ma non era questo il punto”… .
L:A persone differenti piacciono cose differenti. Credo che per ogni cosa va detto che è una questione di gusto. Almeno per quanto riguarda noi, spero che le persone possano vedere che siamo onesti e che sappiamo suonare la nostra musica.
Avete suonato molto in giro prima di firmare con la vostra etichetta [B Eat Mo n.d.r.]?
H: Abbiamo suonato molto negli ultimi 2 anni. A dir la verità abbiamo rapporti solo con piccole etichette fatte per lo più da gente a cui piace le nostra musica e che vogliono farla ascoltare anche ai loro amici. Alcune etichette più conosciute ci hanno contattato ma per il momento non si è concluso niente.
Quando sarà pronto il vostro nuovo album? Potete darci qualche anticipazione? Sarà differente in termini di sound rispetto al precedente?
H: Metà disco è già pronto. Siamo veramente contenti per come “suona”. La più grande differenza rispetto al precedente è che questa volta ci siamo veramente divertiti a registrarlo. Voglio dire, niente orologi, non dovevamo affrettarci. La cosa che mi piace di più poi è effettuare il mix non appena abbiamo registrato un brano, così sappiamo subito se funziona oppure no. Dato che abbiamo un nostro piccolo studio possiamo fare un po’ quello che vogliamo, possiamo prenderci del tempo per provare delle cose differenti, anche se non stiamo a sperimentare troppo. Avevo già l’album in mente, quindi ho seguito solo le indicazioni cercando di rimanere il più possibile fedele all’idea iniziale.
L: A dire il vero non è che possiamo dire con precisione qualcosa già di definitivo sul nuovo album, perchè è ancora in parte un ‘work in progress’. Comunque noi speriamo di farlo uscire all’incirca verso la fine dell’anno o al massimo all’inizio del 2009. Sarà il nostro vero primo album e penso che dirà molto riguardo la storia della band: ci saranno alcune canzoni vecchie a cui abbiamo apportato alcune modifiche e ci saranno ovviamente canzoni nuove.
Diteci I vostri artisti preferiti al momento.
H: Mi piace Ain, un folk singer irlandese, le sue canzoni sono veramente come infestate dai fantasmi e ti portano in un’altra dimensione e mi piacciono anche gli An Experiment on a Bird in the Air Pump, che suonano una specie di music piena di rumore e sembra che sia una sorta di rito voodoo. A dire il vero c’è un sacco di roba nuova che mi piace che sto ascoltando in questo periodo, come The Brothers Movement, Kissing Kalina, The Kills, il nuovo singolo degli Early Years, etc..
L: Henrique e io andiamo a un sacco di concerti insieme e alla fine ascoltiamo le stesse cose credo. Comunque io sto ascoltando più roba vecchia come Lee Hazelwood, i Velvet Underground di cui non mi stanco mai. Mi piace moltissimo l’ultimo degli Yeah Yeah Yeahs.
Diteci in ordine 1) un recente album, sottovalutato e che invece secondo voi avrebbe meritato più attenzione 2) un album veramente sopravvalutato 3) il miglior album rock di tutti i tempi e 4)”…il peggiore
H: 1) Non troppo recente ma mi sentirei di dire ‘Passover’ dei Black Angles, perchè merita un ascolto attento e anche “Stranger House” degli Horrors che sembra aver catturato attenzione per tutti i motivi più sbagliati quando invece è un album davvero notevole. 2) Qualsiasi album registrato da qualsiasi band ispirata ai Libertines. 3) ‘White Light/White Heat’ dei Velvet Underground. 4) Se c’è l’album peggiore della storia non è nella mia collezione
Beh grazie mille ragazzi, siete stati davvero gentili”…aspettiamo il vostro disco, sicuri che non tradirà le aspettative! Un saluto da parte di Indieforbunnies.
Ciao giov”…grazie a tutti voi del sito per l’interesse. State facendo un ottimo lavoro, credimi. Buona giornata.