Pioggia, pioggia e ancora pioggia. Da una settimana abbondante Roma e dintorni è fittamente colpita da torrenziali scrolloni ‘monsonici’ neanche fossimo nel sub-continente indiano durante il periodo piovoso.
Come da giorni, anche lunedi 1 dicembre 2008 la capitale è coperta d’acqua, ricordando a tutti che anche a Roma è arrivato l’inverno e con esso i Black Angels live al Circolo Degli Artisti.
Sono arrivato nel locale a fine set dei Dragon Of Synth, pregevole gruppo spalla della band texana e, durante gli ultimi pezzi a cui ho assistito, pensavo tra me e me: sembrano i TV on The Radio mandati in acido. Il giorno dopo scopro che il giovane gruppo è prodotto niente di meno che da Tunde Adebimpe e soci. Ma guarda un po’…
Durante il cambio palco esco a fumare la solita sigarettina infra-gruppi, ma visto il tempo mi affretto a rientrare in sala, neanche un minuto (raramente ho visto fare un cambio palco cosi veloce) e già gli ‘Angeli Neri’ erano apparsi: imbracciano le chitarre, regolano gli amplificatori, stringono le pelli a dovere e partono.
Un lungo viaggio, dove infiniti loop ritmici, cadenzano i nostri respiri, facendoci sprofondare per circa 2 ore in un microcosmo ovattato e lisergico. Se ancora a senso parlare di psichedelia dopo quarant’anni,sicuramente i Black Angels questa sera ce l’hanno dimostrato.
La voce di Alex Maas, cantante e forse leader del gruppo, è perennemente riverberata cosi come gli impasti di chitarra, esattamente in pieno stile ’70. Neanche 10 minuti e già sono in trance, cado paurosamente sotto i colpi in delay della sei corde, proiettato in un’altra dimensione, dove la sabbia e le dune del deserto texano sostituisco pavimento e pareti del locale.
La musica dei Black Angels è pura forza evocativa, un muro sonoro tanto onirico quanto potente, che dal vivo sprigiona la sua vera essenza più di quanto non accada su disco. Benchè non avessi dubbi su questa band, la prova live ha confermato e rispettato,appunto, le mie aspettative nei loro confronti, facendosi apprezzare per quello che è: portatrice sana di pscichedelia.
Credit Foto: kris krà¼g from Vancouver, Canada / CC BY-SA