Attenzione al titolo fuorviante: qui non ci annoia affatto. Yoome è la sintesi audio perfetta di questo mondo globalizzato, dove le distanze (geografiche, stilistiche, artistiche) diminuiscono sempre più e dove incasellare determinate opere dentro una precisa sfera risulta alcune volte quasi impossibile. Questo è decisamente uno di quei casi. Geograficamente ci ritroviamo (quasi) agli antipodi: da Chicago la componente maschile (Serengeti), dalla Nuova Zelanda quella femminile (Renee Louise Caradice). Stilisticamente stessa storia: lui proviene dalla scena hip-hop, lei da quella indie-folk. Risulterebbe strana come alchimia (anche perchè il tutto è abbinato ad un approccio alla produzione pienamente lo-fi), ma il risultato finale contenuto in queste 12 tracce lascia piacevolmente sorpresi.
Prodotto da Tony Trimm a Chicago e con la partecipazione in alcuni inserti chitarristici sparsi di Jeff Parker (Tortoise) e Frankie H., “The Boredom Of Me” viaggia su ritmi per la gran parte rilassati (se eccettuiamo sporadici casi, quali “Freeganism”), ponendosi in totale antitesi con la maggior parte delle produzioni rap tradizionali (anche le più ‘avant’) e lasciando grande spazio alle ottime interpretazioni vocali dei due artisti. Serengeti e Renee Louise spesso e volentieri duettano all’interno dei pezzi, recitando vere e proprie ‘parti’ all’interno delle singole canzoni (ex-fidanzati, amici, addirittura le due diverse personalità di una stessa persona), con un sottofondo di programmazioni ritmiche ridotte all’osso e linee melodiche basate su tastiere midi. Tra i pezzi migliori “Hollywood”, “Blueberry Breath” (soprattutto il finale con tanto di semi-assolo di chitarra), “Debt” (un ritratto dell’America del 2008, tra crisi e cambiamento), “Freeganism” e la storia di un divorzio narrata in Amsterdam.
L’unico difetto che si può imputare a “The Boredom Of Me” è di natura”…tecnica: le prime due tracce (“Dubai” e “Gone Away”) sono state mixate con un volume bassissimo rispetto al resto del disco (soprattutto i bassi). L’unico ‘peccatuccio’ che individuo in quest’album, che è stato davvero un’ottima sorpresa: non saremo di fronte a un nuovo “A New White” (Subtle) o “Ten” (Clouddead) (e se fosse così griderei al miracolo!), ma dal confronto tutto sommato ne esce a testa alta. Insomma, buona la prima (e ora è d’obbligo la scoperta dei lavori precedenti di Serengeti e Renee Louise Caradice).
MySpace
2. Gone Away
3. Whiskey And Peppermints
4. Blueberry Breath
5. Freeganism
6. My Regret
7. Downbytheeelbank
8. Hollywood
9. Penny
10. Debt
11. Amsterdamn
12. Beautiful Ending