Ci sono voluti otto anni (e che anni”…in positivo e in negativo, s’intende) per fare in modo che Proiettili Buoni pubblicasse il suo primo disco. Proiettili Buoni è il progetto (nato ‘inconsapevolmente’ come ci dicono loro) ‘parallelo’ del momento di Paolo Benvegnù e Marco Parente, aiutati al basso e alla batteria da Gionni Dall’Orto (Soundabout, Strange Fruit) e Andrea “Druga” Franchi (Terje Nordgarden, Marti, Giovanni Ferrario tra gli altri). è dal 2000 che i quattro ogni tanto suonano insieme, ed ultimamente la collaborazione si è fatta sempre più stretta fino rendere possibile la registrazione di questo album con 10 tracce e successiva pubblicazione, grazie all’impegno preso dall’etichetta Black Candy e da Leonardo Giacomella.
Il disco in realtà è un ‘semi-live’. ‘Semi’ perchè è stato sì registrato in presa diretta nel Viper di Firenze nell’ultima data del mini-tour dello scorso inverno, ma per la maggior parte a porte chiuse, durante le prove. E anche semi-inedito, visto che “Ragazza 1” e “Ragazza 2” erano già reperibili su “Trasparente” di Marco Parente, sotto altro nome (rispettivamente “Farfalla Pensante” e “Come Un Coltello”). Ed è proprio questo il periodo a cui fa riferimento l’album: i pezzi sono per 8/10 inediti scritti e pensati nel periodo tra “Testa di Cuore” e “Trasparente”.
E le composizioni risentono difatti moltissimo di questa influenza: il disco è molto Marco Parente e poco Benvegnù. Paolo è difatti ‘relegato’ al ruolo di semplice chitarrista, dando però più sostanza col suo apporto alla struttura delle varie canzoni. I pezzi risultano molto più diretti rispetto agli ultimi lavori solisti di Parente, basti pensare alla title track e il suo ritornello trascinante, il pezzo migliore del lotto insieme a “Ragazza 2” e “Anni In Tasca”. Formidabile anche il contributo che Dall’Orto e Franchi danno alla sezione ritmica (e il parere personalissimo che lascio è che Andrea Franchi sia uno dei migliori batteristi italiani in circolazione, se lasciamo il campo ristretto al solo filone rock/cantautoriale) e la botta che danno i testi di Marco Parente, sempre evocativi, acquerelli che ritraggono in modo poetico questi anni ‘grigi’ (A salve io ti sparo proiettili buoni”…“…. E sono questi gli anni del genio, che timbra il cartellino tra i tanti bellissimi versi).
Consideriamolo un ritorno al passato o un divertissement (come sembrano prenderlo loro), ma questo si candida a piazzarsi almeno nella top 3 dei dischi italiani dell’anno. Per i collezionisti, insieme al CD è stato pubblicato un vinile in tiratura limitata e numerata che conterrà anche i demo di questi pezzi registrati da Marco su un 8 piste a cassetta tra il 1999 e il 2000.
MySpace
2. A Transition Era
3. New Kids
4. Song For Lovers
5. Days
6. The Colour Is Grey
7. No Beginning
8. No End
9. Theme For Cuba
10. Torn Hidden Lost
11. Seasons
12. Proiettili Buoni
13. Ragazza 1
14. Ragazza
15. Colori Addosso
16. Poesia Cieca
17. Il Deserto Cammina
18. Carne In Scatola
19. Karma Parenti
20. Anni In Tasca
21. Fermo Immagine