Dopo aver ascoltato questo bellissimo secondo lavoro del collettivo Sao Paulo Underground vengono in mente tantissimi nomi come Sun Ra, Masayuki Takayanagi, il Miles Davis elettrico, Brian Eno ma poi, una volta metabolizzato il lavoro, “The Principle Of Intrusive Relationships” appare come un qualcosa che si distacca totalmente da tutto e che ha vita propria.
L’inizio è spiazzante : un caos di rumori e suoni violenta il corpo dell’ascoltatore e, piano piano, acquista melodia e forma, senza però concedere alcuna pausa nè stacco.
Infatti il cd, pur essendo diviso in tracce, è un unico set di 45 minuti in cui echi di samba si alternano a residui di elettronica e a slanci di free-jazz.
Non si avverte una sensazione di tranquillità durante l’ascolto di questo lavoro ma è un calderone di percezioni cosmiche e ipnotiche che mettono lo spettatore dinanzi ad un universo irreale e lontano.
“The Principle Of Intrusive Relationships” è un ordigno pronto a scoppiare da un momento all’altro, una grande matassa su cui vanno ad annidarsi suoni amorfi, bizzarri, cattivi, è un labirinto in cui è difficile trovare una via d’uscita e dove si è inseguiti da un ritmo percussivo ““ enorme minotauro ““ ossessivo e polimorfo.
Ma chi sono i Sao Paulo Underground? Innanzitutto l’anima dell’ensemble è Rob Mazurek, cornettista, elemento stabile del collettivo Chicago Underground quartet ma che è stato anche collaboratore di gruppi importanti come Calexico e Him.
Al duo iniziale che Mazurek formò col batterista e percussionista Mauricio Takara, in questo lavoro si aggiungono altri due percussionisti : Guilherme Granado e Richard Ribeiro.
L’accorpamento di suoni dissonanti, variegati, babelici può far venire in mente il classico discorso tra ordine e caos ma, forse, questo lavoro, inconsapevolmente, può dirci di più.
Innanzitutto, la scelta di far nascere questo progetto a Sao Paulo è significativo, secondo il mio punto di vista, innanzitutto perchè questa è una città in cui regna, incontrastata, il caos.
La città dei “‘paulistanos’ è una delle più popolose al mondo ed è rumorosissima e trafficatissima. Infatti, apro una breve parentesi, quella del traffico intenso è una scusa molto utilizzata per giustificare enormi ritardi, spesso anche voluti.
Ritorno all’album in analisi e concludo. L’ultimo lavoro dei Sao Paulo Underground è estremamente suggestivo ma richiede una certa attenzione, anche forzata talvolta, durante l’ascolto. Sicuramente è un’opera importante, dal punto di vista formale e strutturale, e originale ma che ha bisogno di parecchi ascolti per essere capito.
Lasciatevi, quindi, fluttuare in un universo altro, con curiosità e un pizzico di coraggio.
2. Barulho De Ponteiro 1
3. Barulho De Ponteiro 2
4. Pulmàµes
5. Entre Um Chà£o E Outro
6. Cosmogonia
7. Imà£
8. Só Por Precauà§à£o
