Vi do immediatamente una buona notizia, cari lettori, il disco di cui sto per parlarvi potete scaricarlo liberamente dal sito della label.
E potete stare tranquilli perchè “Patchwork Anthems” merita.
L’esordio del produttore udinese Railster, per quanto breve (trentadue minuti, poco più di un ep), è una ventata d’aria fresca nel panorama hip-hop della nostra penisola. Perchè?
Perchè mostra una cura per i suoni che poche volte avevamo sentito in precedenza, una varietà stilistica gestita perfettamente e pure gli mc sono scelti con cura.
Railster si allontana dagli stereotipi, è capace di spaziare da sapori giamaicani a momenti electro di tutto rispetto: prendete “War & Beef”, altro non è che un fantastico electro-dark virato in salsa ragga che farebbe impazzire Roots Manuva (tra l’altro uno degli mc del pezzo, il newyorchese Vigalante, ritorna in altre due tracce facendo sempre una gran bella figura). In altri punti il nostro giovane producer non esita a costruire beat narcotici e profondi, cinematici e trascinanti o a lanciarsi in interludi dal sapore avant. Poi cambia direzione e ci si ritrova tra le mani “SSNE”, trip-hop dal retrogusto jazzato e sinuoso, con l’ottima interpretazione di Silvia Natale, a metà tra Morcheeba e Colossus. Ma voglio pure spezzare una lancia per i pezzi cantati in italiano: non si lanciano mai nello stereotipo della vita difficile, del dio denaro, ma scherzano e non si prendono sul serio.
“Ecco Cosa” ad un primo ascolto potrà sembrare banale e presuntuosa, ma prestando attenzione si scoprirà che sopra quella base molto disco i Carnicats rappano un delirio surreale tra modestia e presa per il culo. “Amarcord” invece è uno spettacolo di grasso funk, perfetto per perdersi nel tenero e onirico ricordo di estati passate; ecco se fossimo in un mondo, non dico perfetto, ma intelligente e di buon gusto questo sarebbe il singolo perfetto per tormentarci radiofonicamente qualche mese.
Si distacca dal tono scanzonato di queste tracce invece “Music Slaves” posta in chiusura dell’album, nella quale Railster offre un tappeto minimale e molto soul, ma soul passato attraverso strati e strati di riverberi e quindi distante, psichedelico, fantascientifico, per il flow sicuro e disincantato del bravissimo Mole.
Ora, che state aspettando?! Non siete ancora corsi a scaricarlo?!
2. War And Beef
3. Ecco Cosa
4. Stay Focused
5. Amarcord
6. Simple, Complex
7. SSNE
8. What’s Up What’s Good
9. Midnight Travellin
10. Music Saves