Non state ad ascoltare chi vi dice che in Italia non c’è più buona musica o che bisogna rifarsi al mercato estero per trovare suoni diversi.
Ascoltate “Babele” di Marco Notari e capirete.
Marco Notari è un cantautore di nuova generazione, è al suo secondo album ma, ascoltando il suo ultimo ““ottimo ““ lavoro, non si direbbe. Ha la classe e l’esperienza degli artisti ‘navigati’. Ha saputo fare propria la lezione dei Marlene Kuntz e degli Afterhours, scavalcando il pretestuoso nichilismo giovanilistico dei Verdena, e ha elaborato un concept-album moderno, che ripercorre, in maniera originale, la storia di Lucia e Cristiano. Aprendo il cd, sulla parte sinistra, c’è l’ombra di Cristiano che inizia il suo racconto : La incontrai e l’amai senza fiato, fuggimmo lontano”…. Indugiando ancora un po’ col digipack, sulla parte destra, c’è Lucia, incinta, che, anni dopo, si sveglia e pensa a quel Cristiano che non si riconosce nel suo stato. Premete play e abbandonatevi al canto e alle sonorità proposte dal bravissimo Marco Notari.
“Crisalide” accarezza, è dolce mentre “Piuma” è leggera, una dichiarazione d’amore, la voglia di fuggire con la propria metà . Potrebbe essere un ottimo singolo, duro ma, allo stesso tempo, pop. Il disco è un crescendo d’emozioni e di suoni, “Babele”, entusiasmante title-track, ha in se una frase importante, colta ma immediata : “Non voglio un movimento ma un momento per me”.
“Io non mi riconosco nel mio stato” è una canzone che rimane, orecchiabile ma il vero pezzo forte dell’intero lavoro è “Amore e psiche”, sofferta e malinconica, con un commovente intro iniziale (“La rabbia si fa sabbia, la vista si fa nebbia, seppia i colori dei cuori in tempesta”).
In “Babele” non c’è un’unica linea compositiva ma si seguono diverse strade, diversi approdi. “Su un treno che muove verso il nulla”, con la struggente viola di Luca D’Alberto, mi ricorda molto i Radiohead più intimisti mentre “Lucia Ha Una Pistola”, nella sua struttura armonica, mi ricorda molto alcune canzoni dei Baustelle. Insomma, non è semplice definire (ma perchè farlo?) il lavoro di Marco Notari sia per la sua complessità di fondo e sia per la ricerca testuale.
I temi trattati sono svariati e non pretenziosi. Si respira l’incertezza del futuro, che tantissimi studenti universitari e non stanno vivendo in questo momento storico allucinante, la voglia di ribellarsi ad un sistema politico menefreghista (“Il pazzo è sul trono ed è sempre più forte”), il desiderio dirompente di libertà , magari usando la fantasia e la creatività , armi che il Potere non potrà mai toglierci.
Una nota di merito va ai musicisti che accompagnano Marco Notari in questo percorso artistico, che riescono a far vivere parole e sensazioni con malinconici e frenetici riff di chitarre elettriche, che si sovrappongono intelligentemente, con una pulsante base ritmica e interessanti incursioni nel mondo dei loop e dei synth.
“Babele” riesce ad essere sfaccettato, pur conservando un’idea di fondo ben precisa e definita per tutta la durata del disco e ci mostra una vera musica alternativa, quella che gli Smashing Pumpkins, purtroppo, non riescono più a regalarci.
2. Piuma
3. Babele
4. Io Non Mi Riconosco Nel Mio Stato
5. Amore e Psiche
6. Lucia Ha Una Pistola
7. Porpora (Il Sogno Di Lucia)
8. Su Un Treno Che Muove Verso Il Nulla (Il Sogno Di Cristiano pt.I)
9. Anch’Io Perduto Ormai (Il Sogno Di Cristiano pt.II)
10. La Mia Vita E’ Un Investimento Sicuro
11. Sacrilegio di luce
12. Arrivederci