Ladies and gentlemen, per una volta non parleremo di beat grassi o cattivi e neppure di distorsioni: oggi parliamo di Clare And The Reasons, più che un gruppo un’orchestra di altri tempi, tanto da teatro quanto da piccolo club, l’occasione giusta insomma per tirar fuori il vestito buono, sbarbarsi e uscir con la vostra donna sfoggiando un’invidiabile galanteria.
Il corposo ensamble (ben undici elementi) proviene dall’America ed è distribuito da una piccola etichetta francese che merita di essere citata, oltrechè per la possibilità di ascoltare l’esordio di Clare Muldaur Manchon e compagni, per il nome che si è scelta di coheniana memoria: Fargo.
La nostra Clare, tra le altre cose, è pure figlia d’arte e, se il padre Geoff non si fa vedere, ci pensa l’amico di famiglia (e mago del pop da ormai mezzo secolo) Van Dyke Parks a porre la propria saggezza al servizio di “Love Can Be A Crime”, ballatona dal retrogusto jazzy e cinematico.
In quella meraviglia pop, prima soffusa poi sempre più brillante, di “Nothing/Nowhere” invece assistiamo al complice duetto tra Clare e Sufjan Stevens. Avrete già capito che vi parliamo di questi cammei non perchè ci sia poc’altro da dire, ma per il semplice fatto che si tratta di tessere preziose nel mosaico che è “The Movie”: un pezzo come “Alphabet City” possiede una classe e un romanticismo invidiabili e non ha bisogno di nessuna raccomandazione; l’incedere Disney di “Cook For You”, che sfiora sempre rive malinconicamente folk, con l’interpretazione di Clare pressochè perfetta, suona davvero grandioso. Ma non si fa in tempo a perdersi in elogi per la bravissima vocalist che la band si tira su le maniche e sforna un indie-swing, tutto basso pulsante e coretti, da brividi (“Rodi”). E la cover dei Tears For Fears, “Everybody Wants To Rule The World”? Non fa venire voglia anche a voi di divenire dei supercriminali per conquistare il mondo e giustificarvi con questa deliziosa interpretazione…
Non manca neppure la giusta dose d’ironia, incarnata esemplarmente nella conclusiva “Pluton” che con delicatezza, un po’ di effetti sci-fi ed il testo in francese riprende l’iniziale “Pluto”.
Il disco è uscito un po’ di tempo fa, ma in Italia è arrivato con più calma: non preoccupatevene voi, anche perchè una volta che lo avrete ascoltato non potrete non convenire con me che la musica qui contenuta è davvero senza tempo.
[ Fargo – 2008 ]
Similar Artist: Studio Davoli, Beach Boys, Luna
Rating:
2. Nothing/Nowhere
3. Under The Water
4. Alphabet City
5. Cook For You
6. Rodi
7. Sugar In My Hair
8. Everybody Wants To Rule The World
9. Go Back
10. Love Can Be A Crime
11. Science Fiction Man
12. Pluton