Da Chicago arriva questo supergruppo con membri di Joan Of Arc, Pan America ed Exploding Star Orchestra ed il territorio su cui si muovo è limitrofo ma non esattamente simile a quello delle band originarie: ci troviamo lontani, lontanissimi dalla forma canzone standard e le composizioni deflagrano e sembrano sciogliersi durante l’ascolto.
Il fatto che ci si trovi di fronti a solo quattro pezzi per la durata di quasi trenta minuti può suggerire a cosa stiamo andando incontro, ma per fugare ogni dubbio basti avvicinarsi alla prima traccia: “Wrangler For Higher” ricorda insistentemente Rhys Chatham, sia quello epico e rumoroso di fine anni ’70 sia quello più riflessivo ma sempre magniloquente riapparso degli ultimi anni, è un crescendo di chitarre impercettibili dal sapore post-rock e dal risultato molto vicino al drone. Ma l’ispirazione dei nostri non si ferma qui: infatti nella successiva “I’ll Be Standing Soon” appaiono gustose reminiscenze jazz con quel sax che fugge un po’ ovunque senza troppa convinzione. Ecco un problema di questo breve album è proprio il poco trasporto iniettato nelle composizioni: per quanto le soluzioni non siano mai scontate e tantomeno esteticamente brutte, lasciano spesso l’ascoltatore indifferente come se si trattasse di musica da sottofondo, poco coinvolgente (e voglio sperare che non fosse questo l’obbiettivo degli autori). Ecco si ha come l’impressione che i musicisti riuniti sotto il nome Male durante le registrazioni dell’opera si siano lasciati prendere la mano dal proprio feeling senza dedicare nulla invece al fruitore ed è un peccato perchè le potenzialità ci sarebbero e si sente.
Speriamo insomma che questo “All Are Welcome” sia soltanto una prova di trasmissione e che in futuro questo collettivo raddrizzi almeno un poco la propria mira.
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2. I’ll Be Standing Soon
3. Dark Advances
4. Used To Be A Guy
