Spesso si correla la musica ambient a cio che ci circonda, all’atmosfera che crea, ma ”Mother” di Susumu Yokota non è un semplice corredo per salotti di intellettuali o per enormi atri fasti di ornamenti, una volta premuto play bastano poche note della prima ”Love Tendrilises” per spegnere gli interruttori esterni, cio che ci circonda diventa semplice ornamento alle melodie che catturano il nostro sguardo, lentamente ci staccano dal mondo reale e dilatano il tempo.
Costruzioni sonore essenziali, che innalzano lo spirito tanto da farti sentire posseduto da qualche forza naturale, una spinta ad approcciare la natura stessa, mischiarti ad essa, fonderti, trattenendo un attimo l’anima prima che essa stessa innamorata della visione scappi e si mischi con essa.
Susumu Yokota è un artista giapponese molto prolifico, muove i primi passi nell’ambiente della techno durante gli anni novanta, gli ultimi album segnano una svolta verso suoni dilatati, rindondanti a creare un’elettronica soft, che in ”Mother” viene accompagnata dalle voci di Caspar Klausen (Efterklang), Anna Bronsted (Our Broken Garden), Nancy Elizabeth, e Kaori.
Un disco profondamente influenzato dalla natura, si nota anche nei testi, ma l’intento dell’autore sembra proprio voler portare l’ascoltatore a ritrovare il contatto col mondo naturale, scoprendo tramite esso la propria essenza.
Tra mood epici come in ”Breeze”, il lento crescendo di a ”Flower White”, l’orientale ”Meltwater” e l’ansiosa ”12 Days 12 Nights”; si costruisce un’opera completa, quasi filosofica, che afferma ulteriormente le capacità del compositore giapponese. Un disco perfetto per questi giorni piovosi, che ti fa quasi venire voglia di uscire e camminare sotto l’acqua per ristabilire un forte contatto con le meraviglie che ci circondano.
Band Site
MySpace
2. Breeze
3. A Ray of Light
4. A Flower White
5. The Natural Process
6. Reflect Mind
7. Inside ForesightedVo
8. Meltwater
9. Tree Surgeon
10. Suture
11. Bonda
12. 12 Days 12 Nights
13. Warmth