Esistono dei momenti nei quali si sente un bisogno incontrollabile di cambiare.
C’è chi decide di cambiare compagnia, c’è chi decide di cambiare morosa, c’è chi decide di cambiarsi solamente i vestiti”… e chi, al cambiamento, preferisce l’evoluzione; perchè forse si piaceva già com’era prima.
A questo punto mi si potrà , legittimamente, obiettare che una persona, evolvendosi, compie necessariamente un cambiamento.. ma, pensandoci bene, non è propriamente così: la differenza sostanziale sta nella volontà del soggetto oggetto della “‘trasformazione’ (cambiamento o evoluzione che sia).
Nel momento in cui decidiamo di cambiare cerchiamo volontariamente un distacco netto , quasi una rinnegazione, da tutto ciò che fa parte del passato e che non ci piace; mentre nel momento in cui sentiamo il bisogno di evolverci è dal passato che prendiamo ispirazione, per diventare qualcosa che meglio ci rappresenta, ma senza mai abbandonare le nostre radici, nè, tantomeno, rinnegarle.
è un “‘evoluzionista’ Damian Lazarus che, con il suo album di debutto da solista, “Smoke The Monster Out” (prodotto dalla Get Physical) non abbandona per niente la sua impronta electro-dance, ma la rivisita, la “‘trasforma’, per presentarci un lavoro che vuole essere un qualcosa di più della solita raccolta di serate in questo o quel posto.
Pur restando fedele al suo ruolo di “‘mattatore dei club’, con “Smoke The Monster Out”, Damien, anche grazie alla collaborazione di Luca Salomone e Arthur Jeffers, ha voluto rimarcare che la sua musica non è solo ballo, ballo, ballo, senza niente di veramente “‘intimo’, e la dimostrazione sta in molte delle tredici tracce dell’album. In particolare è con la dodici, “It’s Raining Today”, che riesce a farci cadere in un “‘luogo soffice’, quasi fossimo su una nuvoletta, combinando egregiamente l’elettronica più pura con una voce femminile molto “‘delicata’, a dimostrazione dell”evoluzione’ di cui dicevo sopra. Da pelle d’oca.
Allo “‘stato di calma’, Lazarus riesce ad affiancare ciò per cui è conosciuto e stimato: l’electro-dance (esempio lampante è “Memory Box” che, addirittura, stride un po’ con l’organico dell’album); ma anche in questo caso è meno dura e pesante di quello che potremmo aspettarci.
Tutte le tredici tracce, comunque, dimostrano che i gusti di Damian Lazarus restano impeccabili e la maestria che ha avuto nel conciliare il “‘ballo sfrenato’ con la volontà di “condurci in una dimensione amena e soffice’ dimostrano anche un innato talento e voglia di “‘evoluzione’ notevole.
Nel caso di Damian Lazarus un’ ‘evoluzione’ è stata migliore di un eventuale “‘cambiamento’ e così dovrebbe essere per ognuno di noi, perchè il passato non lo si abbandona mai, anzi, può e deve essere la spinta per costruire il nostro futuro, un futuro che deve essere migliore!
EVOLVIAMOCI!
2. Moment
3. Memory Box
4. King Of Fools
5. Come And Play
6. Diamond In The Dark
7. Cold Lizards
8. Neverending
9. Lullabies
10. Spinnin’
11. Bloop Bleep
12. It’s Running Today
13. After Rave Delight