Eccoli finalmente!!
Gli Hatcham Social da Londra, più o meno, con il loro sudatissimo, attesissimo e smerigliato Lp d’esordio targato Fierce Panda.
Era dai tempi di “So So Happy Making” il singolo pigliatutto, datato inizio 2008, che lo bramavo vista la cronica irreperibilità  delle uscite in vinile.
Ed il risultato si è rivelato strabiliante, tralasciando inutili iperboli, ascolto dopo ascolto: un climax continuo e senza sbavature di sorta.
Davvero uno dei lavori, se possibile, più frizzanti, completi e maturi arrivato sul mercato negli ultimi 2 anni almeno.

Un disco bello dall’inizio alla fine in tutti i suoi 11 episodi, dove i fronzoli non trovano spazio e neanche le autoindulgenze tipiche di un periodo storico musicale arido e ripetitivo come questo.
Immaginatevi un frullato un pò piacione, nel senso buono del termine.
Dove trovate margini shoegaze a doppio petto (“Sidewalk”), chitarre distorte post “Psychocandy” (ad esempio in “Crocodile”), melodie e cantati che gironzolano dalle parti di Only Ones e Libertines (“Hypnotise Terribile Eyes”, “Penelope”), escursioni oniriche rumorose alla My Bloody Valentine (“Give Me The Gift”), che più calmi sembrerebbero gli House Of Love allo stato dell’arte, ed una spruzzata di atmosfere post punk periodo Sound (“I Cannot Cure My Pure Evil”) ed il bland sarà  azzeccato.

Poi al quartetto di giovinastri talentuosi hanno giovato anche tutta una serie di circostanze positive, legate alla loro indefessa attività  concertistica in giro per la terra d’Albione, live di cui si dice da tempo un gran bene in termini di energia e sostanza (“….e il caso vuole che siano di passaggio in Italia proprio a Maggio).
Senz’altro l’incontro con Alan McGee (fondatore della Creation e demiurgo della Cosa “Death Disco”), che li ha fortemente voluti come ospiti in una sua serata, consacrandoli definitivamente allo showbiz dopo un set incendiario, e a seguire il rapporto a doppio filo intessuto con Tim Burgess (il nome Charlatans vi dice qualcosa?), divenuto il loro produttore e mentore principale, hanno fatto il resto.
Il problema è che qua c’è anche trippa per gatti oltre alle solite capacità  relazionali necessarie per emergere: ci sono soprattutto songs cristalline e imbastardite con 30 anni di cultura brit ai massimi livelli.

Gli Hatcham Social spaccano! Davvero.
Senza mai suonare scontati, derivativi o plagiari.
Nel loro ruolo di umili interpreti delle radici anglosassoni si trovano benissimo, custodi e prosecutori di una tradizione Pop che passa per chitarre stridenti e architetture vocali ultracatchy.
So di non essere obiettivo, ma date un ascolto a ” So So Happy Making”, e a “Murder In The Dark”, in assoluto le vette più alte del disco, e diventerete addizionati come fottuti crackheads.
Certe vibrazioni ti si stampano a fuoco nel cervello, polverizzando settimane di delusioni continue e regalando disimpegno. Sono organismi vivi e pulsanti nati per accarezzarti la testa.
E non preoccupatevi se i vicini chiamano il 118 perchè cantate ossessivamente sul ballatoio di casa scrutando nel vuoto.
In settimane di influenze dilaganti vi siete presi la migliore, ceppo londinese e di nome fa Hatcham Social.

Cover Album
Band Site
MySpace
You Dig The Tunnel, I’ll Hide The Soil [ Fierce Panda – 2009 ]
BUY HERE
Similar Artist: My Bloody Valentine, Jesus & Mary Chain, Ride, House Of Love, Only Ones, Orange Juice, Echo & The Bunnymen,The Pains Of Being Pure At Heart
Rating:
1. Crocodile
2. Sidewalk
3. Murder In The Dark
4. Hypnotise Terrible Eyes
5. So So Happy Making
6. Superman
7. I Cannot Cure My Pure Evil
8. Jabberwocky
9. My Opinion
10 . Penelpoe (Under My Hat)
11. Give Me The Gift

HATCHAM SOCIAL su IndieForBunnies:
HATCHAM SOCIAL Live @ MusicDrome (Milano, 20/05/09)