Debuttano per la Imprint i Cesarians, sestetto londinese che fa propone un cabaret-rock dalle tinte spesso oscure. Mescolando a piene mani blues, rock e pop, la formazione britannica ha composto un album che non sfigurerebbe come colonna sonora per il prossimo film di Tim Burton.
Meno immediati dei Dresden Dolls i Cesarians si allontanano da un’estetica prettamente radiofonica per incanalare le proprie abilità musicali in undici rappresentazioni teatrali ad alto contenuto drammatico che in alcune occasioni evidenziano venature macabre. La tensione emotiva non manca di certo come emerge chiaramente nella coinvolgente “Dethstar”, dove un elegante approccio orchestrale viene spiazzato da una sezione vocale euforica. Il singolo “Flesh Is Grass” e “Running Horse” sono altri due episodi particolarmente riusciti, navigando tra frangenti più o meno orecchiabili ed intense fughe vocali per trovare un gustoso equilibrio instabile che incuriosisce e soddisfa.
Magari anacronistici per qualcuno ma di certo musicalmente dotati, i Cesarians si presentano con un lavoro piacevole e ricercato che farà la gioia degli amanti delle sonorità più alternative.
2. Flesh Is Grass
3. Running Horse
4. About She Goes
5. Woman
6. Too Soon Is Never Again
7. Dethstar
8. Ratz
9. Marlene
10. Kratos Cometh
11. Sour Ink