Siamo nani sulle spalle dei giganti.
Ah, Jarvis. Nonostante i tuoi quaranta e passa anni, ti dimostri sempre una delle principali icone del brit pop.
Però, oggi, solo esteticamente ed idealmente.
Forse la tua classe innata e il ricordo (ancora caldo) dei Pulp molto contribuiscono a conferma della cosa.
Dopo il disco di qualche anno fa, primo a tuo nome, oggi come oggi non puoi fare uscire un nuovo album (“Further Complications”) che esordisce con un singolo come “Angela”.
E’ a dir poco spiazzante. Perchè è pervaso da un’incalzante base rock che stanca al primo giro di chitarra.
E di questo mi rammarico molto.
Nemmeno la supervisone come produttore da parte di Steve Albini è servita a confezionare un bel pacchetto regalo.
Non ti sembra che “Further Complications” sia una compilation mal costruita di brani che non scelgono una direzione univoca, ma vanno a parare in suoni disomogenei e poco coerenti? Un po’ sulla scia di quella che era “Fat Children” nel disco precedente.
La stessa titletrack ha un basso e un riff di chitarra ridondante, senza contare poi “Fuckingsong” e “Caucasian Blues” come peggiori brani del disco (un misto di glam, garage e rock che non riesce a convincere).
Per fortuna che a volte scegli di far emergere la tua voce languida e il romanticone che è in te (“Leftovers”, “I Never Said I Was Deep” e “Hold Still” ) anche se ti capita di sfociare troppo nel jazz (che proprio a me non va giù) o nella love song americana.
Ci sono poi brani come “Plichard” e “Slush” che proprio non riesco a spiegarmi, puoi aiutarmi tu?
Nel primo ci sento un pò di kraut-rock (addirittura tutta strumentale, eccetto qualche mugolio, sembra proprio un riempitivo…), ma tu non sei mai stato un enorme sperimentatore in questo senso, come mai questo azzardo?
La seconda, invece, è forse una reinterpretazione in chiave moderna del tuo significato di shoegaze?
“You’re In My Eyes (Discosong)” mi confonde ulteriormente le idee, ma tu non eri uno da “disco 2000”, di quelli che vanno a ballare il venerdì sera per divertirsi ed innamorarsi, piuttosto che da “disco-soul”, di quelli che si siedono al bancone di un bar serioso per abbordare le donne single?
Bah, Jarvis, forse sei solo cresciuto e io no.
Mi dispiace tanto dirlo così a quattr’occhi a te che sei il fautore di una delle mie pietre miliari della musica (“Different Class”), ma questo disco non credo proprio mi rimarrà in testa”…
2. Angela
3. Pilchard
4. Leftovers
5. I Never Said I Was Deep
6. Homewrecker
7. Hold Still
8. Fuckingsong
9. Caucasian Blues
10. Slush
11. You’re In My Eyes (Discosong)