14 agosto 2009, gli XX danno alle stampe quel gioiello che è il loro album d’esordio. 10 anni dopo ne celebriamo un compleanno doveroso e intrigante, perchè il disco affascina e incanta sempre e comunque. 10 anni scrivevamo così…
Non è sempre così semplice parlare di musica. Non è sempre così immediato descrivere un disco, soprattutto quando è già l’inizio dell’intro strumentale a causare un blackout mentale.
Un blackout che non ti fa vedere quello che succederà il 29 aprile 2010, ma che ti porta in un mondo diverso, vellutato, calmo. Un mondo costruito su groove minimali e melodie malinconiche. Un mondo in cui il suono delle voci dei due cantanti è importante tanto quanto il resto degli strumenti e il tutto si amalgama perfettamente creando un’atmosfera intima e sensuale.
Nelle undici canzoni scritte da questi quattro ventenni londinesi usciti dalla stessa scuola di Hot Chip e Burial, Romy Madley Croft e Oliver Sim cantano quasi sussurrando e dando l’impressione che stiano quasi cercando di sedursi l’un l’atra sopra chitarre delicate, giri di basso languidi e una drum machine saggiamente programmata senza mai cadere in fallo. Non ci sono punti deboli.
Diventa difficile fare paragoni quando la bellezza di queste canzoni riesce a portare la mente altrove. Possiamo provare a immaginare una versione di “Colossal Youth” dei Young Marble Giants con gli angoli più smussati e con un suono più pulito. Possiamo trovare echi di Portishead o degli Interpol di “Turn On The Bright Lights”, la capacità di comunicare qualcosa solo con il suono della voce che è propria di Regina Spektor, le atmosfere di “Wicked Games” di Chris Isaak, beat che vanno dal dubstep all’R&B. Ma la realtà è che gli xx sembrano arrivare dal nulla, così come -con le dovute proporzioni- era successo con gli Arcade Fire nel 2004. Forse non riceveranno gli stessi consensi e non riscuoteranno lo stesso successo, ma non si parla di paragone tra le due band. Si parla della piacevolissima sorpresa che è stata il primo ascolto dei due dischi di debutto.
Se state cercando un disco su cui struggervi, fermatevi pure qui. L’avete trovato.
Se state cercando il disco giusto da sentire mentre guidate da soli di notte su un’autostrada deserta, o mentre passeggiate all’alba in una città ancora addormentata, fermatevi pure qui. L’avete trovato.
Se state cercando un disco che non avete già sentito mille volte, fermatevi pure qui. Avete trovato uno dei migliori dischi dell’anno.