Nel parlare di “Dark Night Of The Soul” è impossibile evitare il discorso sul futuro della fruizione della musica. Il progetto di Mark Linkous e Danger Mouse ad oggi esiste sono nell’incarnaione digitale per problematiche contrattuali con la EMI. Il tutto è stato convertito a progetto visuale relizzato da David Lynch, autore di una serie di illustrazioni, acquistabile online fino a poco tempo fa (ora sold out) e accompagnato simbolicamente da un CD-R vuoto da usare come meglio si crede. Ciclicamente (vedi l’operazione “In Rainbow” dei Radiohead o le ultime strategie di Trent Reznor per i NIN) viene fuori il discorso sul futuro del supporto fisico, sulla sua presunta o meno agonia che presto lo porterà all’estinzione. Personalmente credo che, almeno nel breve volgere di qualche anno, non dovremo celebrare alcun funerale. D’altro canto una cosa è chiara, la musica può anche farne a meno ed è stato ampiamente dimostrato. Probabilmente il cd diventerà semplicemente un’alternativa più ricca di contenuti e di sostanza per chi lo vorrà acquistare, magari dal sito della band o in negozio. Che sia una buona cosa o meno non credo sia importante: è il progresso e non possiamo arrestarlo. Gli appassionati ci saranno sempre e come tali saranno disposti a comprare l’oggetto in quanto tale, se ne vale la pena.
Tornando a questa compilation piena zeppa di featurng illustri qualy Iggy Pop, Suzanne Vega, Nina Persson, Vic Chesnutt, Julian Casablancas (The Strokes), Wayne Coyne (Flaming Lips), Gruff Rhys, Black Francis, Jason Lytle (Grandaddy) e James Mercer (The Shins), ci troviamo di fronte ad un’idea molto ambiziosa e realizzata bene. Chiaramente, visti i nomi coinvolti, non si tratta un disco particolarmente coeso, ma i cambi di registro non stonano e la qualità non ne risente. Si sente più la mano di Linkous, soprattutto nella costruzione di frammenti pop-rock a bassa fedeltà , che quella di Danger Mouse, che limita i bet al minimo sindacale. I featuring sono tutti di ottima fattura e si segnalano come episodi meglio riusciti l’apertura affidata a Wayne Coyne dei Flaming Lips, la sghemba “Angel’s Harp” di Black Francis, la vibrante “Little Girl” di Casablancas e la title-track posta in chiusura ed affidata a Vic Chesnutt.
In attesa che tutto questo possa essere trasposto in una controparte fisica accattivante, anche se non ci è dato sapere quando e come accadrà , affidare l’ascolto ad un download selvaggio, una volta tanto, non sarà reato e ci lascerà a coscienza pulita. Per chi, invece, è abituato ad ascoltare i propri dischi preferiti solo in formato digitale senza sborsare un euro, non cambierà proprio nulla.
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2. Just War (feat. Gruff Rhys)
3. Jaykub (feat. Jason Lytle)
4. Little Girl (feat. Julian Casablancas)
5. Angel’s Harp (feat. Frank Black)
6. Pain (feat. Iggy Pop)
7. Star Eyes (I Can’t Catch It) (feat. James Mercer)
8. Everytime I’m With You (feat. Jason Lytle)
9. Insane Lullaby (feat. James Mercer )
10. Daddy’s Gone (feat. Mark Linkous & Nina Persson)
11. The Man Who Played God (feat. Suzanne Vega)
12. Grim Augury (feat. Vic Chesnutt)
13. Dark Night Of The Soul (feat. David Lynch, Vic Chesnutt )