Ne escono davvero pochi di dischi capaci di far male, scavare nel profondo. E come è difficile affrontarne l’ascolto, lo è pure parlarne, scriverne.
Stefano ‘Edda’ Rampoldi è stato assente dalla musica italiana per ben tredici anni, non lasciando trapelare nessuna notizia di sè, tranne ai fortunati che lo conoscono di persona. Edda, come racconta nella bellissima “Milano”, è stato per anni tossicodipendente e ha lavorato costruendo ponteggi, senza dimenticarsi della musica. “Semper Biot” (sempre nudo, in milanese), il suo ritorno solista, scritto a quattro mani col musicista e cantautore Walter Somà , ne è la prova. Dodici, meravigliosi intensi episodi acustici, arricchiti qua e là  dal gusto e dalla precisione del polistrumentista Andrea Rabuffetti e di altri ottimi musicisti. Uno su tutti, Mauro Pagani ospitato al violino nel pezzo di apertura, “Io E Te”, canzone perfetta per introdurci in questo nuovo percorso intrapreso dall’artista milanese. Un percorso fatto di canzoni toccanti come “Scamarcio”, “L’innamorato”, “Snigdelina”, la stessa title ““ track, che dopo svariati ascolti entrano nel cuore, nella pelle. Le parole sono forti, vere, crude, alle volte ti commuovono fino alle lacrime, e in altri momenti possono addirittura strappare un’ irrazionale sorriso. Emozioni che solo i più grandi sanno trasmettere.

E’ anche l’inconfondibile e personalissima voce di Edda a far sì che tutto questo accada. Una voce, che ai primi ascolti, se non si è mai avuto modo di sentirla, può anche infastidire, risultare ‘pesante’, ma sta anche qui, forse, la sua forza. Chi era già  abituato ad ascoltarla nei Ritmo Tribale, non avrà  alcun problema a farlo di nuovo in “Semper Biot”. Già , i Ritmo Tribale. Non si rammenta spesso l’eredità  di questa formazione rock nostrana, che senza dubbio ha scritto una delle pagine più interessanti ed influenti del rock targato Italia. Basti pensare ad un nome: Afterhours. E’ buffo constatare che adesso Edda apra i concerti del gruppo di Manuel Agnelli: il maestro che presenta gli allievi.
Ingiusto è anche già  cinicamente immaginarsi che “Semper Biot” non godrà  delle attenzioni che merita, e Edda con molta probabilità  tornerà  alla vita di prima. A chi scrive, piace pensare che non sia così.

Intanto, il 2009 si avvia quasi alla sua conclusione, e non sarà  facile far uscire nello Stivale un altro disco come questo, che è con certezza il miglior disco italiano di quest’ annata e non solo. Grandissimo ritorno, Stefano.

Cover Album

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Semper Biot
[ Niegazowana – 2009 ]
Similar Artist: Ritmo Tribale, Afterhours
Rating:
1. Io E Te
2. Milano
3. Scamarcio
4. L’innamorato
5. Snigdelina
6. Yogini
7. Amare te
8. Bella Come La Luna
9. Organza
10. Fango Di Dio
11. Hey Suorina
12. Per Semper Biot