Prosegue l’attacco creativo alle logiche del mercato da parte della ReddArmy.
Già abbiamo speso parole di lode per la label friulana, per molti dei suoi protetti e per le sue strategie distributive: come il 2009 si era aperto con il free download dell’opera prima di Railster, “Patchwork Anthems”, ora si chiude con l’altrettanto gratuita possibilità di scaricare il nuovo ep del talentuoso Mole.
L’uomo è in giro da un pezzo, mai mi stancherò di ripetere quanto cazzo spaccassero gli Atlantide 4et (misconosciuto collettivo hip-hop avanti anni luce, nel quale il nostro era uno dei due mc e del quale trovate l’unico imprescindibile album nel sito della stessa ReddArmy), e il suo disco dello scorso anno “Nero Viaggiatore” l’ha imposto come uno dei fari della scena black italiana, tributandogli onori univoci e meritatissimi. Ora si presenta con un ep che, per sua stessa ammissione, non è affatto un seguito del suo predecessore, ma un capitolo a parte, la libera esplorazione di altri lidi: bene, il risultato è però ciò che conta e a noi fruitori non sarebbe potuta andare meglio.
“Sicksenses” affida la propria apertura a “Nostalgico Odore” con il flow di Mole ancora più caldo e soul di quanto ricordassimo: dopo uno start dagli influssi hip-hop la musica si precipita in fumose fughe jazz, il cantato femminile sparge veli e sensualità su echi e riverberi, il rientro in scena della voce dell’atlantideo rimane in equilibrio tra profondità e distorsioni. L’immaginazione ha preso il potere: Kingston e la Bristol di metà anni ’90 si sono improvvisamente materializzate a Belluno ed il nostro ne ha colto la più intima essenza.
“Words Of The Time” incrocia tappeti fusion con un gusto ambientale sottolineato dalla soffusa interpretazione di Mole; mentre “Reclame” è puro delirio funk tra il rotolare del basso, l’incalzante ed avvolgente spargersi dell’hammond e i campioni da zapping televisivo.
Si continua lasciandosi avvolgere da echi di Giamaica, tentazioni più elettroniche (una “Dubtasting” che omaggia tanto Augustus Pablo quanto gli Orb) e il sapore sempre molto live della prestante sezione ritmica. La chiusura sulle note di “Play Like A Child” alterna ritmi caraibici, gusto soul e psichedeliche bordate electro degne dei corregionali B.R. Stylers.
Alla conclusione dei ventotto minuti di “Sicksenses” si rimane con la bocca aperta per lo stupore delle coordinate intraprese, degli stimoli sparsi lungo il tragitto, e si vorrebbe che il sound continuasse e non si fermasse ora: l’attesa per il prossimo lavoro di Mole sarà comunque lunga (è fissato per fine estate 2010), ma almeno abbiamo sei pezzi eccezionali con cui consolarci nel frattempo.
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2. Words Of The Time
3. Dubtasting
4. Dubtouching
5. Play Like A Child