Christmas Island
Blackout Summer

La New Wave Shitgaze ritorna all’attacco con un’euforia insperata, dopo un sacco di mezze promesse, false partenze e pugni in faccia deboli come margherite in un giardino di città .
Dopo gli Intelligence quasi nessuno era riuscito a darmi quel brivido che cerchi in un disco nuovo, appena arrivato per posta, col suo carico di aspettative ancora nascoste dietro il cellophane.
I Christmas Island, terzetto di San Diego al debutto sulla splendida In The Red, confezionano un disco per i miei canoni quasi perfetto.

Veloce, carico di riferimenti storici pregiati, suonato con verve e gioia incredibilmente scintillanti, “Blackout Summer” scivola via che è un piacere, forse un pò troppo velocemente.
Le 12 composizioni che ne fanno parte, infatti, ti arrampicano sui neuroni, giocano con la libido, ti portano ondate di flashbacks bellissimi, nonostante il processo d’ ascolto sia da ripetere più e più volte data la ‘brevità ‘ dell’album.
In una manciata di minuti ascolti i Beach Boys in anfetamina, i Jesus & Mary Chain senza lo spleen funereo, i P.I.L che coverizzano i Pistols nel cesso di casa o i Fall che hanno deciso di pagare le tasse senza far secco nessun ufficiale giudiziario.

Potremmo anche azzardare che i Nostri californiani incarnano, perfettamente a loro agio, il lato poppy del filone Lo Fi: hanno le melodie, hanno le chitarre solari ed un hook che l’indie ormai ha perso per strada, come le voci filtrate che sembrano provenire direttamente dall’empireo.
“I Don’t Care”, “Egypt”, “It’s True” sono piccole gemme di magia contemporanea, dove “Weird You Out” va a beccarsi un 10 pieno come highlight di tutto il cd e “Doin’ Swell” con “Blackout Summer” fanno muovere il culo anche alla nonna del mio vicino di casa con il sorriso sulle labbra.
Certi dischi, come “Blackout Summer” appunto, sono davvero performanti come il Tavor prima di dormire, soprattutto in assenza di colpi di testa rassicuranti come in questi mesi di abulia generalizzata.
Dunque, per rischiarare gli angoli bui, niente di meglio di un pò di sano rock and roll socialmente deviato.
Ovviamente a tutto volume sbattendosene del dove, come e quando: non areate prima di soggiornare però! è solo vita, respiratene a fondo

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