Il quinto lavoro in studio dell’ensemble teutonico, il più maturo e completo secondo la critica accreditata, ci giunge all’orecchio solo ora dopo la recente pubblicazione avvenuta negli ultimi mesi del 2009.
E si rivela un fulmine a ciel sereno, o meglio, uno di quei parti dell’industria musicale “Mainstream” (vedere il curriculum dei partecipanti per restare a bocca aperta) ancora incontaminati dall’etica di mercato o da particolari obblighi commerciali. Fasi spesso tradotte in imbarazzanti debacles, nonostante i loro brani siano stati licenziati per qualcosa come 600 compilations in tutto il mondo.

Allora, per meglio comprendere questo magnifico “Zoo Zizarro”, bisogna mandare a memoria la lezione di stile impartita negli ultimi 60 anni almeno da artisti ed interpreti sopraffini: come le Big Band alla Glenn Miller per esempio, Frank Sinatra, Ella Fitzgerald (“Air Mail Special” è in scaletta, coverizzata e remixata), Fela Kuti, per arrivare all’exotica multicolor e scoppiettante di Les Baxter (anch’esso qua coverizzato), a Nicola Conte e Gerardo Frisina pezzi da ’90 di italica provenienza, giusto per capirci.
Tutta gente da cui i Club Des Belugas mutuano preziosi inputs con rispetto e dovizia di particolari, dando però una ventata di freschezza alla rielaborazioni dei canoni usuali, passando dallo Swing al Nu Jazz (meno invadente e baraccone rispetto all’accezione dei giorni nostri) in un respiro.
E proprio qui troviamo tutta la cifra del loro progetto, ovvero il tentativo di svecchiare un sistema chiuso e datato come la musica tradizionale da una parte e mantenere dall’altra l’attrattiva e la classe del genere, iniettando a tutto braccio personalità  e passione, interpretazione mai pedissequa e soluzioni musicali senza tempo.

Difficile davvero trovare una caduta di tono in uno qualsiasi dei 16 brani della tracklist, che ne so, una sbavatura, un utilizzo delle parti vocali quantomeno azzeccato, o banalità  tecnico/strumentali.
Certo io sono un entusiasta per natura, ma questo disco contiene un tale mood positivo e spesso coinvolgente in termini di buone vibrazioni anche da dancefloor, che ti rimangono nella pancia il retrogusto e l’eccitazione di mille epoche passate.
Nel mio caso, in particolare, il riferimento più prossimo è quello all’epopea Acid Jazz e Dancefloor Jazz sbocciata verso la fine degli anni ’80, di cui mantiene le stesse radici e sonorità  sbarazzine.
Disco consigliatissimo dunque, da macinare senza paura di annoiarsi, volta dopo volta, in feste sulla terrazza come in scorribande automobilistiche nella notte estiva.

Ahimè scegliere un brano superiore all’altro è impresa impossibile.
Le stesse covers qua presenti, riattualizzate e remixate con grande maestria, sono perfettamente fuse nell’immaginario ultra cool dei Club Des Belugas, pennellando tutt’intorno rimandi colti ai bei tempi che furono.
Massimo rispetto allora per Kitty The Bill (sembra il nome di un’entraineuse), Maxim Illion e la loro cricca d’infoiati.
Io mi metto elegante e fuggo ballando!

Cover Album

Zoo Zizaro
[ Chinchin – 2009 ]
Similar Artist: Nicola Conte, Gerardo Frisina, Ella Fitzgerald, Galliano, Us3
Rating:
1. Passing on the Screen
2. Wild is my Love
3. Radio Utopia – Human Loss & Gain (CdB remix)
4. Clyde Beluga
5. WigWag
6. Floating on Air
7. Un Grao de Areia
8. Back to my Room
9. My Hunger Hurts
10. Air Mail Special (CdB remix)
11. Something Big and Endless
12. Habana Twist
13. Zoo Zizaro
14. Too Late
15. Jungle Flower (CdB remix)
16. Pain is Temporary