Siamo nel 1966, in Brasile già si è diffusa in maniera capillare la canzone di protesta grazie ai numerosi concerti della bravissima Maria Bethania che subito attecchiscono tra i giovani che non si sentono più rappresentati dalla canzone tradizionale brasiliana nazionalpopolare.
Si crea una biforcazione interessante che andrà a caratterizzare la MPB almeno fino alla metà degli anni ’70 che vede, da un lato, i vecchi crooner e dall’altra parte il rinnovamento musicale portato avanti da Tom Jobim, Joao Gilberto e Baden Powell.
All’interno di questo scenario così delineato, due cantanti si guerreggiano per contendersi lo scettro di ‘voce femminile del Brasile’ : Elza Soares ed Elis Regina.
Di Elza Soares parleremo più avanti, dedichiamo, invece, questo mese alla grandezza vocale di Elis Regina de Carvalho Costa analizzando nello specifico uno dei suoi capolavori, “Elis”, del 1966.
Tralasciando alcuni aneddoti divertenti inerenti all’inizio della sua carriera, Elis comincia a conoscere il successo intorno al 1964 cantando nei locali del ‘beco das garrafas’.
Beco Das Garrafas è un vicolo cieco della Rua Duvivier situata nella città di Rio De Janeiro, precisamente nel ‘barrio’, nel quartiere, di Copacabana. Questo vicolo, nonostante fosse malfamato, ha, negli anni ’60- ’70, in uno spazio ridotto i migliori locali del Brasile in cui si possono ascoltare i migliori artisti verdeoro in circolazione.
Elis Regina, accompagnata dallo Zimbo Trio, nel pieno della sua giovinezza (ha vent’anni), comincia ad interpretare in questi locali il meglio del repertorio di compositori come Carlos Lyra, Edu Lobo ““ suo grande amico ““ e Tom Jobim.
Nel 1965 partecipa al I Festival de Musica Popular Brasileira, copia spudorata del nostro Festival di Sanremo, e vince con “Arrastao” di Edu Lobo, su testo di Vinicius De Moraes, il “Berimbau” (strumento musicale a corda percossa d’origine africana) d’oro.
“Arrastao” viene censurata dal regime militare ma questo non lede affatto la notorietà di Elis Regina che, anzi, a distanza di meno di due anni, diviene l’icona incontrastata dello scenario pop nazionale imponendosi per energia e vitalità tanto da essere soprannominata Pimentinha (peperina) oltre che “‘baixinha’ per via del suo metro e cinquanta di altezza.
Sottovalutata agli inizi da Tom Jobim, che la definisce ‘una gaucha rozza’ in un commento poco elegante negli studi della CBS nel luglio del 1964, Elis Regina dimostra con Elis nel 1966 di essere la più grande interprete in circolazione.
Nei dodici brani di “Elis”, la Regina della MPB fa sfoggio del suo contralto incisivo e poderoso e di un senso eccezionale del ritmo. Inoltre riesce ad interpretare classici come “Carinhoso” – di cui già abbiamo parlato in una puntata precedente ““ con una maturità e una carica drammatica da far venire i brividi. E come si fa a rimanere impassibili dinanzi al magnetismo di Elis mentre canta “Pra Dizer Adeus” di Edu Lobo e Torquato Neto, una delle sue interpretazioni più commoventi?
Elis Regina, inoltre, è una talent scout in gamba, che fiuta subito il talento di un artista e Elis , oltre ad essere un album di qualità e prestigio, è importante per aver lanciato alcuni artisti come Caetano Veloso, Gilberto Gil (Marcos Valle già è abbastanza conosciuto nel 1966) e Milton Nascimento interpretando i loro testi. Caetano Veloso solamente un anno dopo, nel 1967, pubblicherà “Domingo” con la bellissima Gal Costa. Lo stesso discorso vale per Gilberto Gil che nel 1967 esordirà con “Louvaà§ao”, altra pietra miliare della MPB.
Milton Nascimento, invece, viene letteralmente salvato da Elis Regina dal marasma dei crooner da night club incidendo la sua “Canà§ao do sal” che Nascimento portò poi, in seguito, al Brazil’s international song festival del 1967.
A rendere tutto più perfetto, concorrono gli arrangiamenti eccellenti e preziosi di Francisco De Moraes che uniscono jazz e bossa nova e che seguono passo passo le varie modulazioni vocali della cantante districandosi consapevolmente tra i bassi e i suoi acuti esplosivi.
Sicuramente ritorneremo su questa grande artista, intanto procuratevi questo immenso lavoro per cominciare a degustare le straordinarie capacità vocali di Elis Regina.