Gli Alberta Cross sono da qualche mese i nuovi migliori amici di tutti nel cosidetto panorama indie rock.
Tutti li cercano, tutti li vogliono: se andate sul MySpace dei Black Rebel Motorcycle Club li trovate lì, nei primi posti della ‘top friends’. Sembrano i Kings Of Leon degli esordi, capelli lunghi e atteggiamento ribelle da dopo sbornia. Ascolto il disco e i nomi che si accostano alle loro sonorità sono tanti. Recentemente ce ne sono stati parecchi di gruppi garage così: in Inghilterra mi ricordo dei 22-20’s, gruppo sottovalutatissimo ovunque, scioltosi dopo l’esordio. Gli Alberta Cross devono tanto al rock di più di trent’anni fa (mi vengono in mente anche le atmosfere dei Lynrd Skynrd) e raggiungono i toni malinconici e sognanti dei Band Of Horses (non solo per quella voce sempre così ‘alta’ e persa nello spazio per sempre), ascoltare “Ghost Of City Life” per credere. Garage rock abrasivo nei momenti più tirati, ma con una forte componente folk che è onnipresente. Gospel-blues elettrico.
L’ultimo gruppo folk rock che mi aveva impressionato positivamente così tanto era stato quello degli Everest, spalla di Neil Young nel suo ultimo tour e recensiti su queste pagine qualche mese fa. Questo disco urla forte e ha un’anima maledetta e sofferente. Noi con il contest vi abbiamo regalato i biglietti per il loro concerto e vi consigliamo anche vivamente un ascolto al disco. Se volete spendere soldi in musica rock e siete indecisi io vi dico che questa band merita più di quello che recentemente hanno prodotto i gruppi citati all’inizio.
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2. Atx
3. Taking Control
4. Old Man Chicago
5. Broken Side of Time
6. Rise from the Shadows
7. City Walls
8. Thief & The Heartbreaker
9. Leave Us and Forgive Us
10. Ghost of City Life