Può la copia risultare più brillante dell’originale? Certo, capita. Basti pensare ai Gene, dove a tratti sembrava di risentire gli Smiths, o “Turn On The Bright Lights” degli Interpol o a “Is This It” degli Strokes… e si potrebbe andare avanti quasi all’infinito. I Serena Maneesh rientrano in questo campo.
L’avere una stella polare è una necessità oramai per qualunque band si affacci sulla scena musicale odierna (per la solita storia del “come faccio ad inventarmi qualcosa di nuovo? Tutto è già stato suonato, tutto già è stato sentito), ma nel caso del quintetto norvegese è diventato un segno distintivo oramai troppo forte. Ascoltando la seconda opera dei Serena Maneesh, “S-M 2 Abyss In B Minor”, ai My Bloody Valentine (cui si rifacevano in maniera semi-calligrafica nel loro debutto, anteponendo a questo tributo agli MBV dei gran bei pezzi con un tiro notevole) si aggiungono al rooster delle influenze dei cinque i Primal Scream da “Vanishing Point” e l’intero movimento kraut anni ’70, in una maniera così forte che, usando un gioco di parole, il disco risulta suo malgrado troppo di maniera.
Registrato in una caverna nei dintorni di Oslo il disco, prodotto da Nick Terry (Klaxons e, appunto, Primal Scream) e Renè Tinner (appunto “#2: Can”), sin dall’incipit di “Aysha Abyss “mostra i suoi tratti distintivi: maggiore libertà sonora dei cinque ma ripescaggio a mani basse (involontario, sicuramente) a repertori del passato. In poche parole sembra di risentire “MBV Arkestra” dei Primals. A seguire “I Just Want To See Your Face”, dove la voce di Hilma Nikolaisen ricorda in maniera pedissequa (e certo colpe non ne ha, ed è anche un gran bel sentire a dirla tutta)quella della Butcher nei My Bloody Valentine. La migliore del lotto comunque, c’è da dirlo. “Melody For Jaana” potrebbe essere la “Don’t Come Down” (pezzo magnifico contenuto nel debutto) di “S-M 2”, ci si avvicina ma non raccoglie le stesse emozioni. Per il resto si raccolgono buone intuizioni, ma in generale un senso di non saper ancora che strada precisa prendere, o meglio: manca la personalità che poi è quella che, malgrado l’hype che ti può circondare, ti pone un gradino sopra gli altri.
2. I Just Want To See Your Face
3. Reprobate!
4. Melody For Jaana
5. Blow Yr Brains In The Mourning Rain
6. Honeyjinx
7. D.I.W.S.W.T.T.D.
8. Magdalena (Symphony #8)